Ebola. Figlio spaventato? Rassicuratelo parlandogli con chiarezza… o regalandogli un peluche

EBOLAL’Ebola fa sempre più paura e la sua epidemia è particolarmente grave per durata, numeri di infezioni e morti. Della pericolosità del virus cominciano rendersi conto anche i bambini, che ne sentono parlare in tv o che danno uno sguardo ai giornali. Anche se spesso sono troppo piccoli per poter capire a fondo le informazioni che ricevono. Come poter parlare, quindi, ai più piccoli di questa epidemia, in modo chiaro e comprensibile?

Una risposta a questa domanda arriva da un insegnante statunitense, Julianna W. Miner, madre di 3 bambini, rispettivamente di 5, 9 e 11 anni. In un suo articolo pubblicato dal “Washington Post”, la donna spiega come parlare di Ebola con i propri figli. E fornisce 5 consigli.

Innanzitutto trattare l’argomento in modo razionale, magari con l’ausilio di cartine, in modo che i bambini possano assorbire anche delle informazioni visive.

In secondo luogo, dire loro di essere al sicuro. I più piccoli potrebbero essere terrorizzati dall’idea di contrarre l’infezione o di vedere qualcuno dei loro cari ammalarsi. Occorre dunque rassicurarli, perché i più grandi medici e scienziati del mondo stanno lavorando per curare chi si è ammalato e per evitare che altre persone restino infettate. In più, è da fare notare come il virus dell’Ebola sia difficile da prendere: in tutti gli Stati Uniti, fin’ora, ci sono stati solo 2 casi e in Italia non si è ancora visto. Nessun pericolo, poi, se non si entra in contatto con i fluidi corporei di persone malate: saliva, sudore, vomito, sangue, urina…

Fondamentale anche spiegare le differenze, da un punto di vista sanitario, tra i Paesi occidentali e quelli più poveri, in cui l’epidemia si sta sviluppando.

Parlare ai bambini di Ebola, inoltre, può rivelarsi anche un’ottima occasione per insegnare loro a curare la propria salute. La prima cosa da fare per evitare malattie, infatti, è lavarsi sempre bene le mani. Oltre ad altre misure precauzionali come mettere la mano davanti alla bocca quando si tossisce, buttare subito i fazzoletti usati, dormire tanto, mangiare sano, bere tanta acqua e fare vita attiva. In questo modo si possono prevenire tante la patologie, a cominciare dai semplici raffreddori o influenze.

Infine, il discorso sull’Ebola può portare ad affrontare, con i propri figli, anche tanti altri temi importanti: come si trasmettono e come si possono fermare le malattie, qual è la differenza tra virus e batteri, che rapporto c’è tra povertà e salute.

Sempre negli Stati Uniti, poi, c’è chi ha escogitato un altro metodo davvero originale per parlare ai più piccoli dei virus. È l’azienda GiantMicrobes del Connecticut che dal 2002 realizza pupazzi che riproducono in modo macroscopico i germi di decine di malattie per spiegarle ai bambini. Il pupazzo-Ebola – un peluche marrone attorcigliato su se stesso accompagnato da un altrettanto grande vetrino da laboratorio – ha avuto un successo strepitoso. “Abbiamo cominciato con il comune raffreddore e altri germi simili – ricorda la direttrice dell’azienda Laura Sullivan -. Da  5 anni riproduciamo anche l’Ebola che va a ruba: il peluche del virus è di nuovo esaurito”.

 

Fonti: Il Post, Internazionale