Emergenza Coronavirus. Il fondamentale ruolo degli educatori nelle comunità. 24 ore su 24

Amici dei Bambini è alla ricerca di operatori per le proprie strutture di Milano, Brescia e Cremona

Come vivono gli educatori nelle comunità che ospitano minorenni nell’emergenza da Coronavirus? La situazione è senza dubbio difficile. La presenza degli stessi educatori va garantita 24 ore su 24. I volontari non possono raggiungere le strutture. Manca, inoltre, il contatto umano. L’abbraccio di un famigliare, lo sguardo di un insegnante. Sono tutte cose alle quali i bimbi e gli adolescenti ospiti di queste strutture sono stati costretti a rinunciare. Ecco perché, in queste condizioni, l’intervento degli stessi educatori è ancora più importante e perché la situazione è veramente complicata.

Emergenza Coronavirus. Il duro lavoro degli educatori nelle comunità di Ai.Bi.

Una situazione che si vive anche nelle comunità di accoglienza di Ai.Bi. – Amici dei Bambini e della Cooperativa Sociale AIBC, situate in zone duramente colpite dall’emergenza sanitaria: Brescia, Cremona e Milano. “Le realtà – spiega Ilaria Rigoldi, coordinatrice di una comunità mamma-bambino di Ai.Bi.sono diverse tra le nostre varie strutture. Molto dipende dalle mamme e dalla loro capacità di capire il senso di quello che sta accadendo. Io ho la fortuna di coordinare una realtà in cui questa capacità c’è. Purtroppo però dopo oltre un mese in cui non si hanno contatti con l’esterno la situazione psicologica e umorale è difficile. Ci sono giornate in cui si riesce ad essere positivi e a non pensarci e giornate in cui è più difficile. Nonè semplice dover stare chiusi in uno spazio con altre persone. Anche tra gli operatori il clima è questo, ma manteniamo positività e voglia di fare, anche se le notizie che arrivano dall’esterno a volte sconfortano. La nostra fortuna è avere anche degli spazi all’aperto e poter passare dei momenti che, pur controllati, sono comunque di convivialità. Certo, all’inizio è stato molto difficile. Ma stiamo facendo questo lavoro consapevoli che è anche una missione, quella di aiutare delle persone che hanno bisogno di noi”.

Emergenza Coronavirus. Necessario alleggerire le situazioni. Per gli educatori lavoro extra in comunità

“La situazione – aggiunge Rosa Flauto, anch’essa coordinatrice di comunità mamma-bambino ci ha fatto entrare in contatto con la paura, per la nostra incolumità, per le persone che seguiamo. La difficoltà è il capire come poter aiutare delle ospiti, come le nostre mamme fragili, hanno già le loro difficoltà, in un momento che a queste difficoltà ne ha aggiunte altre. La situazione più pesante queste mamme la subiscono nella limitazione della libertà e dell’autonomia, che complica la loro relazione con i loro bambini. Questo le porta a sperimentare la fatica di dover sostenere dei bimbi che, normalmente, in questo periodo dell’anno iniziano a uscire negli spazi esterni. Certo, noi abbiamo degli spazi ampi e questo aiuta, ma gli operatori sono comunque impegnati molto per ‘alleggerire’ queste situazioni. E, comunque, l’assenza di libertà di movimento si fa sentire. Perché, data l’emergenza sanitaria ci impone di prestare attenzione alla cura degli spazi e quindi a seguire queste mamme anche da questo punto di vista. Questo per l’operatore è un’ulteriore difficoltà. Il carico di fatica, anche mentale, è notevole per noi operatori”.

Proprio per gestire l’emergenza Amici dei Bambini ha appena lanciato una ricerca per educatori di comunità per le proprie strutture in Lombardia. Per rispondere all’offerta: https://www.aibi.it/ita/lavora-con-noi/