Emergenza migranti. Misna. Ministro Orlando “arrivati oltre 6 mila minori stranieri non accompagnati. Urge approvazione ddl Zampa ferma alla Camera”

misnaAl 31 dicembre 2015 sono stati registrati in Italia ben 6.135 minori non accompagnati che risultano irreperibili“. Sono i dati forniti alla commissione Schengen dal ministro della Giustizia Andrea Orlando. Più in generale sul tema dei minori non accompagnati il ministro ha ricordato che uno dei nodi riguarda l’assegnazione di un tutore, la cui procedura risulta ancora troppo lunga e farraginosa. In tal senso Orlando ha auspicato una “rapida approvazione del ddl Zampa, ora alla Camera per dare un’adeguata risposta al problema“.

Riguardo alla lotta ai trafficanti di migranti, il ministro ha rivelato che “dalle informazioni disponibili risulta in corso una serrata verifica investigativa sull’ipotesi che fiduciari dell’Isis svolgano ruoli cruciali di controllo e di indirizzo nella gestione dei flussi migratori verso l’Italia, provvedendo anche a dare direttive sui criteri di distribuzione territoriale dei migranti“.

Tornando alla situazione in Italia Orlando ha sottolineato che il fenomeno dei migranti porta a un incremento “esponenziale” delle domande di asilo e conseguentemente anche dei ricorsi contro eventuali risposte negative. “Nei primi cinque mesi del 2016 nei tribunali sono stati iscritti ben 15.008 ricorsi in materia di protezione internazionale, con circa 3.500 nuovi ricorsi al mese“.

Insomma chi si prende cura di loro? Nessuno. Questo a causa di un vuoto normativo a cui non si riesce a porre rimedio nonostante i buoni propositi. Basterebbe assegnare ad ogni bambino, che arriva solo sulle nostre coste, un tutore affidabile, capace e rispondente a tutti i criteri di professionalità, trasparenza e sicurezza. Proprio di questo nelle scorse settimane ne ha parlato anche Filomena Albano, giudice della famiglia e neo garante per l’infanzia e l’adolescenza.

Oggi siamo di fatto chiamati ad operare in un vuoto legislativo – spiega Albano – Il decreto legislativo 142 del 2015 stabilisce che il giudice tutelare nomini un tutore ma, se non sono attivi progetti locali che selezionano, formano e supportano queste figure, l’incarico è assegnato solitamente al sindaco o a un rappresentante delle istituzioni”.

E qua casca l’asino: perché il sindaco spesso si trova a gestire un numero elevato di tutele e l’incarico diventa quindi solo burocratico. Il tutore invece dovrebbe instaurare un rapporto di fiducia con il minore, affiancarlo, provvedere alle sue necessità, intervenire quando necessario per metterlo al riparo dai tanti rischi che corre. Ed evitare così che al momento dello sbarco, quando il ragazzo è più vulnerabile, cada nelle mani della tratta, oppure diventi vittima di abuso e di sfruttamento.

Dovrebbe nascere un albo dei tutori – conclude Albano -. Sarà necessaria anche una formazione attenta e un controllo che, per esempio, potrebbe essere gestito in collaborazione con le Regioni. Ma sono aspetti tutti da verificare. In attesa di una legge organica, l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza non può evitare di sostenere e promuovere un nuovo sistema di tutela per le migliaia e migliaia di ragazzi soli sbarcati nel nostro Paese con la speranza di un futuro migliore”.