Emergenza sbarchi: per i comuni della Sicilia le famiglie affidatarie non esistono

sbarchi 200Da Catania a Porto Empedocle, passando da Pozzallo: sono tanti i Comuni  siciliani che sventolano la ‘bandiera bianca’ di fronte ai centinaia di migranti che arrivano sui loro territori. Il nocciolo della questione è uno solo: gli enti locali non sono attrezzati per accoglierli tutti, anzi non sanno più dove sistemare le migliaia di profughi e migranti. La soluzione, tutt’altro che peregrina, si chiama affido familiare. Eppure sembra che in molti non vogliano prendere in considerazione quest’ipotesi. Nonostante a cadenza regolare le navi della Marina italiana portino sulla terra ferma centinaia di profughi. Mille sono i profughi soccorsi negli ultimi due giorni. Tra loro 133 bambini e  64 donne. e spesso capita che vengano aperte per l’emergenza strutture inadeguate come il Palanebiolo di Messina, aperto in via straordinaria il primo maggio per accogliere 266 migranti, ma poi chiuso dopo sei giorni, il 7 maggio per carenze igienico-sanitarie.

Da ottobre Amici dei Bambini ha ‘reclutato’ più di 1200 famiglie disponibili ad accogliere i minori stranieri non accompagnati. Famiglie disponibili e formate, che attendono di poter accogliere nelle proprie case un bambino, un ragazzo o anche un gruppo familiare composto da mamma e bimbo. Ma qualcosa non torna. Finora due accordi per l’affido familiare dei Misna sottoscritti da Ai.Bi. con i Comuni di Lampedusa e Messina ha portato ad appena nove affidi. E non perché non funzionino. Anzi! Sono esperienze bellissime per i beneficiari, ma anche per le famiglie affidatarie, che raccontano di essere giornalmente arricchiti dal rapporto con quelli che sono diventati a tutti gli effetti ‘figli di famiglia’. In contrasto con il giro d’affari che coinvolge molti centri di accoglienza (link articolo inchiesta repubblica), una cosa dev’essere chiara. Le famiglie affidatarie sono volontarie, che generosamente offrono la loro casa e ospitano ragazzi stranieri senza percepire alcun rimborso. E forse è proprio questo che a molti non piace. L’alternativa che coniuga la solidarietà con l’ economia. Perché accogliere dignitosamente i migranti per troppi è questione di budget e di capitolati d’appalto, per la parte migliore del nostro Paese, le famiglie, è faccenda di cuore.

La paura dell’estraneo, dell’Altro si scioglie come neve al sole di fronte allo sguardo di ragazzi che non chiedono altro che avere una chance per un futuro migliore. Per questo Amici dei Bambini continua a invitare altre famiglie ad aprirsi all’accoglienza (link) e a mostrare il volto umano dell’Italia, che accoglie i profughi non con guanti e mascherina, ma li accompagna, mano nella mano, per un tratto di strada della loro vita.