Est Europa. Il dramma di un “secondo abbandono” non spegne la speranza di un bimbo di 11 anni. Che aspetta ancora una mamma e un papà

Buono, amante della lettura e generoso, non merita questa ingiustizia. Ecco perché Amici dei Bambini ha lanciato per lui un appello

Un “secondo abbandono” è la cosa più triste che possa capitare a un bambino che vive nella speranza di una famiglia adottiva. Ma, purtroppo, a volte capita. È questa, ad esempio, la storia di un bimbo di 11 anni che è stata seguita da Ai.Bi. – Amici dei Bambini in un Paese dell’Est Europa. Il piccolo in questione, davvero molto bello e buono, era da anni in attesa di qualcuno che aprisse le sue braccia per accoglierlo. Lo chiedeva a tutti. Al pesonale dell’istituto che lo ospita, alla sua maestra…

Ma l’attesa sembrava terminata quando, a novembre del 2018, aveva ricevuto la notizia che una coppia aveva finalmente deciso di adottarlo. Una notizia e una speranza senza dubbio meravigliose, soprattutto per un ragazzino della sua età, che ha la “colpa” di essere più grandicello di tanti altri che attendono una famiglia.

Ma lui, bambino dal carattere buono e generoso, è davvero speciale. Ama molto la lettura ed è molto bravo a scuola. Le educatrici del centro in cui è accolto lo descrivono come un bambino che si potrà facilmente inserire in un nuovo ambiente, anche all’estero. Per il suo carattere tranquillo ha buoni rapporto con i coetanei, sia con gli adulti e ama prendersi cura di tutti. E così, come una cicogna, era arrivata la speranza.

La gioia del piccolo di fronte a quella bella notizia, si è però purtroppo infranta contro la decisione della coppia di rinunciare all’adozione in virtù delle eccessive, secondo loro, richieste di documentazione da parte del giudice del suo Paese d’origine…

Un “secondo abbandono”, insomma. Adesso, a 11 anni, rischia trascorrere tutta la sua adolescenza tra le mura di un istituto, solo perché la sua “cicogna” ha, all’ultimo istante, cambiato strada. Non è giusto. Non si può accettare. Davvero non si può.

Ecco perché Ai.Bi. ha voluto lanciare un appello per lui. Un appello affinché un bambino così prezioso e dal carattere così positivo non debba essere condannato a un’ingiustizia così grande, quella di essere privato del diritto più importante per ogni bambino.

Il diritto di essere figlio.