Età dei minori in affido. Come viene valutata l’età del figlio biologico ai fini dell’abbinamento con il minore in affido?

La presenza di figli è spesso un’ottima risorsa per i minori che vengono accolti, ma va calibrato molto bene l’incastro in relazione sia all’età e alle caratteristiche dei figli già presenti: ecco i criteri 

Buongiorno,

abbiamo un figlio di 8 anni e vorremmo prendere in affido un bambino coetaneo. L’assistente sociale ci ha detto che non è automatico e va valutata l’età di un bambino in affido in relazione all’età di nostro figlio.

Potete spiegarci meglio?

Grazie

Valentina e Pietro

Carissimi Valentina e Pietro

l’affido, soprattutto quello residenziale, prevede il coinvolgimento di tutta la famiglia e a maggior ragione dei figli biologici. È quindi prioritario che i genitori siano attenti a coinvolgerli, a dare loro le spiegazioni necessarie, a motivarli all’esperienza, ad accogliere i loro timori e le loro perplessità.

La presenza di figli è spesso un’ottima risorsa per i minori che vengono accolti, ma va calibrato molto bene l’incastro in relazione sia all’età e alle caratteristiche dei figli già presenti, che dei bambini e ragazzi che si andranno ad accogliere.

L’essere coetanei può essere una cosa positiva, come in alcuni casi generare delle dinamiche controproducenti… In alcune situazioni la primogenitura di un figlio è un dato indiscutibile, in altre abbiamo visto funzionare molto bene affidi di ragazzi adolescenti con famiglie con figli lattanti o poco più.

Oltre all’età ci sono anche altre caratteristiche che meritano una certa attenzione e che guidano i criteri per un possibile abbinamento. Ad esempio, se un figlio è un bambino abituato a leggere e disegnare, molto attento alle proprie cose dobbiamo pensare molto bene se l’equilibrio in casa è gestibile con un bambino dinamico e abituato solo a giochi fisici. Questo non significa che non possano essere un abbinamento fattibile, ma dobbiamo fare un ragionamento sulle possibili dinamiche che si andrebbero a muovere in casa e se si posseggano le risorse per gestirle.

Cari Valentina e Pietro, per concludere, ogni situazione va valutata singolarmente e fatti salvi alcuni criteri di carattere generale, ogni caso va analizzato nella sua unicità.

Maria Galeazzi –  referente affido Ai.Bi.