Eterologa. Dopo i primi bimbi nati, arrivano i Carabinieri del Nas in una clinica romana

eterologa 400 286 defA quasi un anno dalla sentenza della Corte Costituzionale che ad aprile del 2014 ha permesso anche in Italia il ricorso alla fecondazione eterologa per le coppie sterili, il bilancio della pratica di fecondazione assistita che prevede l’utilizzo di materiale biologico estraneo alla coppia, non è certo positivo.

A marzo 2015 è stato dato l’annuncio dei primi bimbi nati, ma intanto è partita la prima ispezione nella clinica romana che ha reso noto di aver fatto nascere due bimbi attraverso l’eterologa.

Sotto i riflettori è finita la clinica romana Alma Res Fertility dove sono nati i primi due gemelli (un maschio e una femmina) con fecondazione eterologa. L’ispezione è stata effettuata da parte dei carabinieri dei Nas e del Centro Nazionale Trapianti e Asl. L’obiettivo era verificare tutta la documentazione e la regolarità della gestione della clinica guidata dal ginecologo Pasquale Bilotta. Il medico ha anche annunciato che presto nasceranno altri bambini con la medesima tecnica, ha aggiunto che “è  stato trovato tutto in regola” e che anche per quello che riguarda i rimborsi alla donatrice, è avvenuto tutto nella norma. ”Alla donatrice di ovocita – ha spiegato Bilotta – è stato riconosciuto un rimborso spese di poco più di 200 euro per i taxi, una colazione, un pranzo e le spese per l’assistenza di una infermiera per la somministrazione di alcuni farmaci”.

La sicurezza ostentata dal medico è però stata raffreddata dai Carabinieri. Da fonti investigative si è appreso che per conoscere gli esiti dell’ispezione, bisognerà attendere alcune settimane. Eugenia Roccella, parlamentare di Area Popolare e Vicepresidente della commissione Affari Sociali della Camera, ha lodato l’iniziativa e ha ricordato come sia proibita qualsiasi forma di pagamento dei gameti. Nel frattempo le cliniche sono alle prese con una carenza di donatori, ha sottolineato Nicola Maggi, direttore del centro di medicina della sessualità e andrologia dell’Università di Firenze e presidente di ‘Andrological sciences onlus’, le cliniche restano alle prese con la carenza di donatori. ”Ad oggi – afferma Maggi, solo il 10% delle persone che si presentano viene selezionato”.

“Da quando abbiamo aperto il servizio al centro di crioconservazione di liquido seminale operante a Careggi – continua – abbiamo avuto 12 soggetti che si sono proposti come donatori, ma di questi solo uno ha fin qui terminato positivamente il percorso”

Fonte Avvenire/Ansa