Eterologa, il registro dei donatori è realtà. Quello per i minori adottabili invece resta la solita chimera

eterologaQuando si dice “due pesi e due misure”. L’adozione è in crisi? I nostri governanti la mettono da parte, ignorando una proposta di riforma della legge che la regola depositata da quasi un anno e mezzo in Parlamento. L’eterologa, a dispetto delle attese, si rivela un flop? Si corre subito ai ripari.

Sembra proprio questo l’atteggiamento della politica italiana che pare voler venire incontro solo alle necessità di chi vuole un figlio a tutti i costi, ignorando invece il diritto di milioni di bambini abbandonati ad avere un padre e una madre. Con la legge di Stabilità per il 2015, infatti, viene istituito un registro nazionale per i donatori di cellule riproduttive a scopi di procreazione medicalmente assistita di tipo eterologo. E ciò per far fronte a quella che è risultata la vera causa dei numeri molto bassi che l’eterologa ha fatto registrare nel 2014 in Italia: la quasi totale mancanza di donatori.

La legge di Stabilità, approvata poco prima di Natale, quindi, corre in soccorso delle Linee guida emanate dalle Regioni che su questo punto si erano dimostrate lacunose. Nel registro saranno annotati i nomi di tutti i soggetti ammessi alla donazione, mediante l’attribuzione di un codice per ciascun donatore. L’obiettivo è quello di garantire la tracciabilità del percorso delle cellule riproduttive dal donatore al neonato e viceversa: una modalità che permetterà anche di contare il numero di bebè generati dalle cellule riproduttive dello stesso soggetto. Le strutture sanitarie avranno compiti di comunicazione al registro donatori con tecniche informatiche idonee e di garanzia dell’anonimato. Il registro sarà istituito presso il Centro nazionale trapianti nell’ambito del Sistema informativo trapianti (Sit) dell’Istituto superiore di sanità.

Per questa misura, la legge di Stabilità ha stanziato 700.810 euro per il 2015 e 150.060 euro dal 2016 in poi.

Mentre sul fronte dell’eterologa le normative si perfezionano, quindi, nulla si muove nella direzione di un registro dei minori adottabili e delle coppie di aspiranti genitori. Una misura che ha alle spalle una lunga storia. Sono passati quasi 14 anni, infatti, da quando la legge 149 del 2001 l’ha prevista per la prima volta. Tre anni dopo sono arrivate le norme di attuazione e organizzazione della banca dati, ma si è dovuti arrivare al febbraio 2013 per ottenere la firma del ministero della Giustizia sul regolamento che avrebbe dato vita alla banca dati. Nel frattempo, Amici dei Bambini, che ha da sempre portato avanti la battaglia per l’istituzione del registro, ha vinto anche un ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio che, nell’ottobre 2012, dichiarò inadempiente il ministero che non aveva ancora provveduto a realizzare la banca dati.  Che tutt’ora non ha ancora visto la luce, nonostante sia sempre più necessaria, soprattutto alla luce della grave recessione che l’adozione sta vivendo da circa un lustro. Davanti al crisi dell’accoglienza, poter disporre di uno strumento che semplifichi l’”incontro” tra coppie disposte all’adozione e minori adottabili rappresenterebbe sicuramente un mezzo in grado di rendere meno tortuosa la strada che conduce un bambino abbandonato verso una nuova famiglia. Invece, a quanto pare, si preferisce dare priorità alla “procreazione per forza” e mettere in secondo piano il destino di tanti bambini già nati e rimasti soli.