Etiopia, stop adozioni: il Dipartimento di Stato USA esorta a non presentare più richieste per i minori del Paese africano. CAI convoca tavolo Etiopia

Pur non essendo confermato da fonti governative dell’Etiopia, secondo quanto riportato in un avviso del Dipartimento di Stato americano datato 18 ottobre 2017, alcuni funzionari etiopi avrebbero fatto sapere che il Governo sta pianificando di bloccare definitivamente i processi di richiesta di adozione internazionale per i propri minori abbandonati.

La comunicazione specifica anche, comunque, che le autorità si adopereranno per chiudere tutti i casi in corso. Tuttavia, il Dipartimento di Stato  USA non ha potuto ottenere informazioni certe con cui confermare che effettivamente l’Etiopia si occuperà della conclusione dei processi di adozione internazionale in corso; da parte sua, le autorità del Governo statunitense hanno ribadito che continueranno a fare pressioni per incoraggiare il Governo della Repubblica Federale Democratica di Etiopia a completare positivamente tutti i processi di adozione ancora pendenti.

Una novità parziale, che non garantisce l’esito positivo degli iter adottivi. E non può smentire, quindi, la comunicazione del maggio scorso in cui Addis Abeba avvertiva l’ambasciata statunitense “che il Ministero degli Affari delle donne e dei bambini (MOWA) riprenderà l’analisi dei casi di adozione internazionale, ma l’esito sarà negativo. Questo riguarda tutti i casi di adozione internazionale, indipendentemente dal loro stadio nel processo o dalla nazionalità dei genitori adottivi.

Al di là dell’ultima informativa, dagli USA raccomandano fortemente di non tentare, in questa fase, d’intraprendere adozioni internazionali nel Paese e chiedono alle agenzie che se ne occupano di non prospettare nuovi casi di adozione a genitori statunitensi. Nel messaggio di avviso rilasciato dalle autorità americane si sottolinea altresì che il Dipartimento “continuerà a lavorare insieme con il Governo d’Etiopia per indirizzare le proprie preoccupazioni rispetto alle adozioni internazionali e chiedere che le considerino come un’opzione per i bambini etiopi che hanno bisogno di ospitalità permanente”.

Sul fronte italiano, intanto, la Commissione Adozioni Internazionali ha convocato oggi il ‘tavolo Etiopia’, al quale sono stati invitati tutti gli enti autorizzati nel Paese africano. Proprio dagli esiti di questo incontro potranno scaturire le eventuali informazioni utili per le famiglie italiane che hanno adozioni in sospeso con Addis Abeba.

Nel periodo precedente all’inizio delle difficoltà, l’Etiopia era tra gli Stati di maggior provenienza dei bambini adottati nel mondo: nel 2009, infatti, erano stati adottati 4.553 minori, ma nel 2014 il ‘crollo’ aveva contratto le procedure riducendole a 1.086 (-76,1%). E l’Italia, nel 2013, aveva l’Etiopia come secondo Paese di provenienza di minori adottati, con 293 bambini (10,4%). Una cifra scesa drasticamente, nel 2015, a 97. Nonostante vari tentativi nel recente passato, non è stato ancora raggiunto alcun accordo bilaterale in grado di superare le difficoltà poste dalle autorità etiopi alla prosecuzione dei processi di adozione. Tanto che molti Paesi di accoglienza europei hanno sospeso ogni tipo di procedura di questo tipo con il Paese africano.