Eurochild: chiudere gli istituti in ogni paese dell’Europa

foto 1Cambiare il welfare europeo nella direzione di un maggiore benessere dei minori. È questa l’intenzione emersa dalla prima giornata dell’annuale assemblea generale di Eurochild tenutasi mercoledì 25 giugno a Bruxelles. Una riunione particolare quella di questo 2014, in occasione del decimo anniversario dalla nascita del network di organizzazioni, tra cui Amici dei Bambini, impegnate in Europa e nel mondo per promuovere i diritti dei minori.

Nel primo appuntamento dell’assemblea è stato presentato il Rapporto Eurochild 2013, un anno chiave per lo sviluppo della rete di associazioni che ha visto diversi cambiamenti politici a livello europeo e l’aprirsi di nuove opportunità.

Ciò che è emerso maggiormente è una tendenza al cambiamento nelle politiche sociali europee che rende sempre più necessario investire nel passaggio da una forma di assistenza istituzionale dei minori fuori famiglia a una basata invece sulla famiglia. Un obiettivo da raggiungere anche mediante l’introduzione di un codice di condotta da parte degli Stati nella consultazione degli stakeholders, compresa la società civile.

Altro progetto presentato nel corso dell’assemblea generale è la campagna “Opening Doors for Europe’s Children”. Lanciata il 6 giugno 2013, l’iniziativa si propone di mettere fine, una volta per tutte, all’istituzionalizzazione dei bambini fuori famiglia. Dodici i Paesi europei coinvolti, tutti dell’area orientale: Bosnia Erzegovina, Bulgaria, Estonia, Grecia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Moldova, Polonia, Romania, Serbia e Ucraina. In questi Paesi centinaia di migliaia di bambini crescono ancora in istituto con conseguenze devastanti sia per loro che per le famiglie e quindi per l’intera società. Nonostante questo e le prove schiaccianti che dimostrano come un ambiente familiare sia fondamentale per lo sviluppo dei minori, la realtà degli istituti continua a sopravvivere. L’esigenza della deistituzionalizzazione nasce quindi dalla volontà di migliorare la qualità della vita dei bambini. Per farlo, è necessario che i governi nazionali collochino la chiusura degli istituti ai primi posti nell’agenda politica, sostenendo le famiglie e fornendo assistenza alternativa ai minori. Eurochild è in prima linea in questa missione volta a favorire le forme di accoglienza familiare, in modo che alla voce dei bambini venga data la dovuta considerazione.

A seguito di tali azioni, i membri di Eurochild, “hanno votato il regolamento che governerà i Fondi Strutturali Europei per i prossimi 7 anni  – si legge nel report 2013 –  : 325 miliardi di euro sono stati garantiti da investire in politiche di coesione per il periodo 2014-2020. Espliciti riferimenti alla deistituzionalizzazione sono ora inclusi nei regolamenti sui Fondi Sociali Europei e i Fondi Europei per lo Sviluppo Regionale”.

Nella seconda e ultima giornata dell’assemblea regionale Eurochild verrà invece presentato il piano strategico per il quinquennio 2014-2018.