Fame di Mamma. Il lungo cammino verso l’autonomia di una mamma con il suo figlio

Cinque anni! Tanto è durato il percorso di Rita e del suo piccolo Jack per ricominciare una nuova vita: “Voglio diventare autonoma, non dipendere più da nessuno. Voglio essere una donna indipendente, per me e per mio figlio”

Sono arrivati nella comunità di Ai.Bi. Amici dei Bambini all’inizio del lockdown, a marzo 2020. In quel periodo la paura di avvicinarci agli altri era forte, dettata dalla necessità di proteggerci. Ci siamo conosciuti attraverso le mascherine.
All’inizio, tutto era incerto: le paure, le difficoltà, i dubbi… si mescolavano. Ma nei cuori di tutti noi c’era anche una speranza silenziosa. La mamma, con il volto segnato dalle sfide e dalla fatica, ha iniziato a ricostruire la propria vita, passo dopo passo, sostenuta dagli operatori che l’hanno accompagnata con dolcezza e senza giudizio.

Le tappe di un percorso verso l’autonomia

Rita, insieme al suo bambino Jack, è stata accolta in un alloggio per la semi-autonomia, dopo un primo percorso in una comunità mamma-bambino. Nei loro occhi si leggevano segni di violenza, paura e isolamento — non quello causato dal Covid, ma da esperienze ben più profonde.
Abbiamo raccontato loro come ci prendiamo cura dei nostri ospiti, grandi e piccoli. Jack ha subito chiesto se poteva usare i giochi in giardino. Rita, invece, ha domandato se poteva cucinare per il suo bambino.
Piano piano si sono aperti. Piano piano la tensione si è allentata.
Abbiamo aiutato Rita a perfezionare l’italiano, iscrivendola a una scuola. Poi, insieme, abbiamo cercato un lavoro per lei. Ogni tanto i suoi pensieri tornavano al paese d’origine, dove vivono i suoi tre figli più grandi. Rita è instancabile: lavora, lavora. Ha in mente un obiettivo chiaro.
Vuole diventare autonoma. Non vuole dipendere più da nessuno. Vuole essere una donna indipendente, per sé e per i suoi figli.
Dopo un primo periodo in semi-autonomia, Rita e Jack sono passati in un alloggio ad alta autonomia. Questo passaggio è stato fondamentale. Vivere in contesti comunitari, anche se scelti, può essere molto faticoso. Condividere una casa con sconosciuti a volte mette a dura prova, e per Rita il rischio era di vanificare i progressi fatti.

Lavoro e indipendenza

Avendo trovato un piccolo impiego, in accordo con il servizio sociale abbiamo deciso di premiare i suoi sforzi, proponendo il trasferimento in un bilocale ad alta autonomia, dove non è prevista la convivenza con altri ospiti.
Gli occhi di Rita e Jack si sono illuminati alla notizia. Da lì è iniziato il vero lavoro: trovare un impiego stabile, imparare a gestire in autonomia la quotidianità con Jack (ma sempre con il sostegno, seppur discreto, degli educatori), e gettare le basi per un futuro sicuro.
Rita ha ottenuto tutti i documenti, ha trovato un lavoro stabile e si è dedicata con passione alla cucina. Un giorno ha chiesto se poteva organizzare un laboratorio culinario per le altre mamme ospiti. Ci ha insegnato piatti tipici del suo paese, e quel momento è diventato un’occasione preziosa di scambio e condivisione. Il cibo, da sempre, unisce. In più occasioni, cucinare insieme e condividere un pasto ha reso possibile superare tensioni, difficoltà relazionali e pregiudizi.
Col tempo, mamma e bambino si sono avvicinati sempre di più all’autonomia. Rita si è sentita più forte, più sicura, pronta a riprendere in mano le redini della propria vita. È riuscita a trovare una casa stabile, la loro piccola casetta, grazie anche alle reti di supporto e alle risorse del territorio.

Il cuore dell’accoglienza

Il loro percorso, grazie al progetto di Adozione a Distanza “Fame di Mamma”, si è trasformato in un cammino di rinascita, che li ha accompagnati verso una nuova consapevolezza: la certezza di poter affrontare il futuro con coraggio, speranza e determinazione.
La loro crescita è diventata per noi operatori un simbolo di speranza, che si rinnova ogni giorno.
Quando è arrivato il momento dei saluti, lo abbiamo fatto con un nodo alla gola, ma anche con il cuore pieno. Siamo pronti ad accogliere un nuovo nucleo mamma-bambino, con una nuova storia, nuovi bisogni e nuovi sogni da costruire insieme.

Sostieni il progetto “Fame di Mamma”

Grazie ai sostenitori a distanza del progetto “Fame di Mamma”, Ai.Bi. può aiutare nelle sue comunità molte madri con i loro figli, bisognose di aiuto.
Diventa anche tu un sostenitore: puoi farlo con una donazione di 10 euro al mese, aderendo al progetto di Adozione a Distanza “Fame di Mamma”.