Fare la mamma: il “mestiere” più bello del mondo è oggi diventato il più difficile

La denatalità è galoppante e la pandemia ha aumentato le difficoltà. Chi di dovere dovrebbe prendere nota…

Lo scorso 8 maggio la Festa della Mamma in Italia si è tenuta in una veste di lockdown, sebbene già parziale. Gli abbracci, così, per molti figli sono stati rimandati. Quasi un simbolo delle difficoltà che accompagnano quello che è sempre stato considerato il “mestere” più bello e difficile del mondo, il ruolo di mamma, in un’epoca segnata da incertezze e problemi infiniti. Così si diventa madri sempre più tardi e con sempre meno figli, con vite che si trasformano in vere e proprie corse a ostacoli. Secondo un’indagine, infatti, in Italia l’età media per la nascita del primo figlio in Italia è di 32,1 anni, la più elevata in Europa, ben oltre quella che è l’età ideale (da un punto di vista strettamente biologico) per procreare.

Mamma: il “mestiere” più difficile, oggi con tanti problemi

Perché questo avviene? Innanzitutto ci sono i problemi di natura economica. Che non sono un ostacolo soltanto per il concepimento di un figlio, ma anche dopo: solo il 57% delle madri risultano infatti essere occupate rispetto all’89,3% dei padri. Questo perché conciliare la vita professionale con gli impegni familiari risulta sempre più difficile e complesso. La pandemia da Coronavirus ha complicato ulteriormente la situazione, con il 74% delle mamme che, nel periodo di reclusione forzata insieme ai figli, ha sperimentato notevoli difficoltà a far quadrare lavoro in smart working, cura dei pargoli e delle incombenze domestiche, come fare la spesa.

Ancora più fatica, tra le mamme, la hanno fatta le madri single, che sono, nel nostro Paese, 302mila contro 47mila padri: donne che hanno dovuto gestire tutto da sole, spesso senza l’aiuto di nessuno. E, con la fine del lockdown e la Fase 3 ormai avviata, i problemi non finiscono. Sono infatti il 6% le mamme che rischiano di perdere il proprio posto di lavoro o di non poter rientrare in servizio a causa della mancata riapertura dei servizi per l’infanzia.

In una situazione in cui la denatalità è galoppante e, anzi, si prospetta proprio a causa della pandemia un declino senza precedenti, sarebbe opportuno che chi di dovere prendesse nota di questa situazione. Se i bambini, durante l’epidemia, sono stati dimenticati, le madri, forse, lo sono state altrettanto…