rischi esponenzialmente maggiori per le coppie che concepiscono artificialmente i propri figli

Figli. Denuncia dell’oncologa: “Bambini concepiti in provetta più a rischio di tumori”. Dati certi, ma le coppie non lo sanno. Molto meglio l’adozione

Maura Massimino parla ad Avvenire dei numeri di ricerche scientifiche e dell’esperienza di 10 anni di attività all’Istituto dei Tumori di Milano. Ma i genitori con figli piccoli affetti da neoplasie, quando si dice loro ‘ah, è nato da fecondazione assistita’ “spalancano gli occhi”. A rischio anche pratiche come il congelamento ovuli. E non si è fatto nulla finora per prevenire questi rischi. Intanto, milioni di bambini abbandonati nel mondo restano in attesa di un papà e una mamma

rischi esponenzialmente maggiori per le coppie che concepiscono artificialmente i propri figliUn’ulteriore, netta conferma di dati e notizie che da tempo aleggiano nell’aria, ma che vengono sovente tenute sotto traccia prima di tutto dagli operatori sanitari: i figli concepiti in provetta, grazie alle tecniche di fecondazione assistita, hanno un rischio molto maggiore di incappare in tumori infantili. A ribadirlo in un’intervista su Avvenire è la dr.ssa Maura Massimino, direttrice dell’Oncologia pediatrica all’Istituto dei Tumori di Milano.

L’esperta cita uno studio pubblicato nel marzo scorso dall’American Journal of Obstetric & Gynecology che ha seguito nate e nati fino al diciottesimo anno di età. I numeri indicano che su 242.187 casi osservati, l’incidenza di neoplasie è di 1,5 su mille concepiti in provetta contro 0,59 su mille in modo naturale.

Dati schiaccianti, corroborati da altri risultati di ricerche analoghe, come quelli pubblicati nell’ottobre 2016 da Pediatric Bood & Cancer, rivista della Siop (Società Internazionale di Oncologia Pediatrica), che ha indicato fra i nati da fecondazione assistita “un maggior rischio statisticamente significativo” per retinoblastoma e tumori del rene. Ma anche Pediatrics (marzo 2016) si osservano “un aumentato rischio di leucemia” e “un elevato rischio di linfoma di Hodgkin nei concepiti con fecondazione assistita“.

Tutto questo senza che ai genitori venga comunicato adeguatamente quanto potrebbe accadere. “Mai imbattuta in una coppia consapevole“, è il commento della dr.ssa Massimino. Che prosegue, nell’intervista: “Tu dici: ah, è nato da fecondazione assistita!, e loro spalancano gli occhi. Sono più spesso i nonni, meno fiduciosi in queste tecnologie, a mettere in relazione malattia e concepimento non naturale“. In assenza di un piano per la prevenzione di questi rischi, la specialista sconsiglia dunque anche il congelamento degli ovuli, “se non per ragioni di stretta necessità“.

Nel frattempo, per coppie con difficoltà a generare un figlio naturalmente, potrebbe esserci una risposta molto più adeguata e carica di bellezza: l’adozione. Quell’atto di giustizia nei confronti di un bambino abbandonato che gli restituisce il diritto ad essere chiamato figlio. E sono milioni nel mondo i minori senza famiglia ospitati in istituti e orfanotrofi che non vedrebbero l’ora di essere abbracciati e di poter finalmente incontrare il proprio papà e la propria mamma. Una scelta meravigliosa, in grado di produrre veri e propri ‘miracoli’.

Fonte: Avvenire