Fiocco azzurro per Baudrick: “adottate i bambini grandi!”

Baudrick, 9 anni, è tornato con mamma Maria e papà Matteo giovedì 24 marzo dalla Repubblica Democratica del Congo. “Il primo incontro con lui al centro Mheed di Kinshasa è stato un momento emozionante che mi ha aperto il cuore”. Ne abbiamo parlato con la neo-mamma:

Ci parla del vostro primo incontro?

Quando siamo arrivati al centro Mheed di Kinshasa per incontrare Baudrick il primo impatto è stato molto forte. Abbiamo saputo che da poco era morto uno dei bambini ospitati nel centro di accoglienza e l’atmosfera che si respirava era di grande tristezza. Uno degli operatori del centro ci ha accompagnato in una saletta ed è stato lì che abbiamo incontrato per la prima volta Baudrick. Lui era molto emozionato, teso. Non sapeva dare un abbraccio. All’inizio non è stato semplice, Baudrick infatti parlava solo l’ingala, la lingua locale, e ben poco il francese. Poi abbiamo iniziato a giocare un po’ insieme a lui e l’atmosfera è diventata subito più tranquilla e serena. Quello è stato un momento emozionante che mi ha aperto il cuore.

Ci racconta un episodio significativo?

Nei primi giorni, in cui eravamo ancora in albergo, facevamo molta fatica a capirci. Lui si isolava, non voleva essere toccato. Spesso stava sul suo letto da solo e si copriva con delle coperte, come per nascondersi. Ad un certo punto io e mio marito abbiamo deciso di avvicinarci a lui e lo abbiamo accarezzato, Baudrick d’istinto ha rivolto le sue mani verso le nostre, stringendole forte. E’ stato un attimo indimenticabile di grande emozione. 

Come è andato il rientro?

Il rientro non è stato per niente semplice. All’aeroporto siamo stati fermati per dei controlli e solo dopo diverso tempo ed alcuni attimi di spavento abbiamo avuto la restituzione dei nostri passaporti. Poi finalmente siamo riusciti a rientrare in Italia insieme al nostro Baudrick.

Se volesse dare un messaggio alle coppie che sono in attesa di un bambino cosa direbbe?

Adottate i bambini grandi! Adottate i bambini grandi! Hanno davvero tanto bisogno di amore e affetto. Guardate la lista dei bambini disponibili e chiamate. Vorrei aggiungere un’ultima cosa…quando siamo partiti per il Congo avevamo una valigia piena di giochi, ma ci siamo resi conto che a quei bambini non servono, più che di giochi hanno bisogno di medicinali.