Firenze: affido sì, ma solo se temporaneo

famiglia numerosa 200A Firenze l’affido familiare piace, ma non decolla. Un minore su tre viene accolto in famiglia, gli altri finiscono in comunità educative. A fronte di 92 famiglie affidatarie inserite nella banca dati del Centro Affidi del Comune di Firenze, 67 sono i minori in affido familiare, mentre 131 sono quelli ospitati in comunità educative. Sandra Di Rocco, responsabile Interventi per Minori e Famiglia del capoluogo toscano, in un’intervista pubblica su Plurali web, sottolinea almeno due aspetti per cercare di diffondere informazioni corrette sull’affido. Primo. Si tratta di uno strumento a tutela dei minori, quindi non viene mai attuato per recidere i legami, bensì per nutrirli e rinforzarli. Purtroppo, nel corso della loro esistenza, alcuni genitori possono incontrare difficoltà più o meno gravi nel prendersi cura dei propri figli: ciò può dipendere da eventi quali la perdita del lavoro o una malattia, oppure dall’emergere di fragilità personali che rendono gli adulti meno capaci di svolgere efficacemente le proprie funzioni genitoriali. In queste situazioni chi paga il prezzo più alto sono i bambini. Secondo aspetto importante è la temporaneità. L’affido familiare è una forma di accoglienza a breve-medio termine attuata per garantire ai minori in difficoltà un luogo sereno e accogliente dove trascorrere il tempo necessario affinché i genitori possano risolvere i propri problemi.

Fatti salvi questi due principi, “è altrettanto vero – osserva Di Rocco- che i tempi e le modalità di ogni esperienza di affido variano in relazione ai bisogni di ogni bambino e della sua famiglia di origine: l’affido potrà essere full-time (se il bambino andrà a vivere con gli affidatari), part-time (se starà con loro solo alcuni giorni), oppure diurno (solo qualche ora)”.Syria Free

La responsabile Interventi per i Minori e le Famiglie lancia l’appello rivolto a single, coppie, famiglie con o senza figli ad aprire la propria casa a un bambino in difficoltà. “Esiste – dice la funzionaria – il continuo bisogno di famiglie affidatarie”. Di qui le tante iniziative avviate dal Comune di Firenze per divulgare la cultura dell’accoglienza tra adulti e bambini.

Quanto ai requisiti necessari per poter diventare genitori affidati, Di Rocco sorride. “L’affido – commenta- non è né per santi né per super-eroi. Forse l’unico elemento indispensabile per essere genitori affidatari è dimostrare una certa flessibilità nelle relazioni, nonché una capacità di accogliere senza giudizio il bambino, nel rispetto della sua famiglia e della sua storia. Per il resto, chiunque (che sia famiglia, coppia o single) abbia un patrimonio di calore, valori, affetto può metterlo a disposizione di un bambino che ne ha bisogno”. Nel ricordare che per le famiglie affidatarie il Comune prevede alcuni benefici, quali un contributo economico mensile e altri tipi di prestazioni e agevolazioni, quali ad esempio il diritto di precedenza nell’inserimento all’asilo nido ed esonero totale dal pagamento della tariffa, nonché benefici tariffari per i servizi di refezione scolastica e servizi pre e post scuola e servizi educativi domiciliari.

 BnvZggwIcAAORAjLast but not least – Di Rocco ricorda che tra le emergenze relativamente nuove ci sono i tanti minori stranieri non accompagnati. Ragazzi che arrivano da realtà molto difficili e si trovano senza riferimenti affidabili, adolescenti che desiderano ardentemente migliorare la propria condizione di vita e costruirsi un futuro positivo. Poter contare su adulti disponibili a dar loro una mano, che diventino un riferimento anche soltanto per qualche ora alla settimana, rappresenterebbe per loro un aiuto fondamentale.

Fonte. Plurali web