Firenze. Immigrazione: Tra “Dire e Fare” c’è di mezzo il mare…ma anche l’accoglienza

migranti400x286Comuni, Regioni, Governo e Unione Europea sono accomunati da un fenomeno sempre più urgente: i flussi migratori.

Dinnanzi ad un numero sempre maggiore di stranieri in arrivo, è necessario individuare strategie e metodi di accoglienza e protezione, per poi trasformare le riflessioni in azioni concrete e spunti operativi.

È per questo che esperti, amministratori locali e attori del territorio si confronteranno sulle buone pratiche di inclusione e accoglienza di rifugiati e richiedenti asilo nell’ambito dell’evento “Dire e Fare 2016. Immigrazione”, giunto alla sua terza edizione.

Il Centro Scuola Formazione Fuligno di Firenze, in via Faenza 48, l’8 luglio a partire dalle 9.30 ospiterà quattro tavoli tematici dedicati alle sfaccettature del tema dell’immigrazione. Dopo una breve introduzione, verranno presentati gli argomenti affrontati durante l’incontro: protezione internazionale sulla gestione del fenomeno migratorio; aumento dei minori stranieri non accompagnati; innovazione e immigrazione; integrazione, accoglienza e cooperazione.

Il secondo tavolo, in particolare, introdotto da Alessandro Salvi, Regione Toscana, sarà incentrato sulla necessità di individuare metodi di standardizzazione nazionale degli interventi sul fenomeno da parte dei Comuni.

Modalità di accoglienza e monitoraggio dei minori stranieri, saranno, dunque, i temi principali del tavolo 2 che vedrà anche la partecipazione di Marzia Masiello. La referente della sede di Roma di Amici dei Bambini, infatti, porterà una testimonianza effettiva del sistema di accoglienza svolto da Ai.Bi. sul territorio italiano.

Con il suo progetto Bambini in Alto Mare, infatti, Ai.Bi. punta a garantire una giusta accoglienza ai più fragili tra i fragili che sbarcano sulle nostre coste: i minori stranieri non accompagnati e le donne migranti con bambini. Un’accoglienza chiamata “famiglia”, l’unico contesto in cui i migranti possono trovare protezione e porre le basi per un futuro di vera integrazione.