Francesco Belletti: ”Un voucher per i servizi alla famiglia da utilizzare presso uno degli Enti Autorizzati per le adozioni internazionali” Il primo passo della gratuità

Francesco_Belletti350ok“Il voucher consentirà un decentramento del welfare ed un risparmio della spesa pubblica” e costituisce ”l’ufficializzazione che il servizio pubblico non è solo quello dello Stato o delle Regioni. Ma anche il privato sociale può erogare servizi di qualità ed economici. E le famiglie possono finalmente scegliere chi affidarsi”. Con queste parole Francesco Belletti, Presidente del Forum delle Associazioni Familiari ha commentato a poco più di un mese dalla presentazione, la Proposta di Legge parlamentare numero 1535 per l’“Istituzione del voucher universale per i servizi alla persona e alla famiglia”. Un’occasione importante da cogliere, per ottenere che anche i servizi relativi all’adozione internazionale possano beneficiare delle agevolazioni previste per gli altri servizi di cura e assistenza della persona, come quelli per anziani e infanzia.

“Le famiglie hanno diverse ragioni per vedere positivamente l’introduzione del voucher. Anzitutto – prosegue Belletti – perché restituisce la libertà di scelta della famiglia sulle relazioni casalinghe messe alle corde dal bisogno ed al tempo stesso costituisce anche uno strumento di conciliazione tra lavoro e vita familiare.” Una vita familiare che attraverso questo nuovo strumento di welfare potrebbe essere aiutata a crescere per quelle coppie desiderose di accogliere un bambino in adozione internazionale, non di rado spaventate dall’onerosità dei costi. Favorevole Belletti: ”La formula del voucher corrisponde anche al tipo di supporto di cui hanno bisogno le famiglie che fanno domanda di adozione internazionale, cioè una richiesta specifica di prestazioni con la possibilità di un sostegno che si esprime nella forma del voucher. La famiglia potrà così usarlo preso uno degli Enti Autorizzati alle adozioni internazionali.”  “E’ di fatto – dice ancora Belletti – una modalità profondamente adeguata di sostegno del Pubblico ai comportamenti familiari virtuosi. Senza dubbio tra di essi vi è l’accoglienza dell’adozione.” Il voucher rappresenta quindi “uno strumento di avvicinamento delle risposte agli specifici bisogni. Serve per confezionare un vestito su misura sulle esigenze delle famiglie.

Alla luce della recente sentenza della Consulta sulla fecondazione eterologa, per la quale lo Stato si pone al fianco delle coppie che desiderano un figlio non loro aiutandole anche a sostenere i costi del trattamento, l’attribuzione del voucher oggetto della proposta di legge alle coppie che desiderano adottare sembra una misura di giustizia nei confronti dell’infanzia abbandonata e di uguaglianza rispetto alle altre forme di genitorialità come la fecondazione eterologa. Già nei primi anni duemila la Regione Veneto aveva attivato un voucher per le aspiranti coppie adottive. Attraverso di esso le coppie ricevevano direttamente dalla Regione quello che veniva definito “bonus” per sostenere parte dei costi relativi ai necessari corsi di formazione tenuti dagli enti autorizzati all’adozione internazionale.

L’introduzione del voucher, sulla scorta di quanto avviene in altri Paesi europei, avrà consistenti effetti sulla parte di Pil che riguarda il mercato dei servizi, sulla condizione femminile, sull’emersione del lavoro irregolare: tra emersione e nuove opportunità il Censis calcola 600 mila nuovi occupati regolari. “Il voucher per i servizi alla persona, – conclude Belletti – presentato all’Istituto Sturzo, non è la soluzione a tutti i problemi del welfare, ma è almeno un modo per avvicinare l’erogazione al centro del bisogno. E l’infanzia abbandonata è senza dubbio un “centro di bisogno” che urge la risposta responsabile del nostro welfare.