Gabicce 2015. Guerrieri (Genitori si diventa): “La ricetta per uscire dalla crisi dell’adozione internazionale? Un sistema finalmente chiaro e trasparente”

anna guerrieriUn sistema chiaro e trasparente, che metta al centro la famiglia, intesa sia come bisogni delle coppie accoglienti che come risorse che esse rappresentano. Questa la “ricetta” per uscire dalla crisi dell’adozione internazionale secondo Anna Guerrieri, presidente di “Genitori si diventa”, l’associazione familiare nata nel 1999 con l’obiettivo di sostenere le famiglie adottive e di analizzare le problematiche legate alla genitorialità. Alla base della possibilità di vedere rinascere l’adozione internazionale in Italia ci sarebbe, quindi, secondo Guerrieri, una strategia  che sia in grado di sostenere le famiglie che si aprono all’accoglienza in ogni fase del processo adottivo. Una strategia che può diventare realtà solo se i diversi attori del sistema – dagli enti autorizzati alle istituzioni alle famiglie stesse attraverso le loro associazioni – si rendono disponibili a un confronto approfondito e concreto. Come quello proposto e organizzato da Amici dei Bambini per il 26 e 27 agosto a Gabicce Mare, in provincia di Pesaro e Urbino, che vedrà anche Anna Guerrieri tra i partecipanti e relatori. Il convegno internazionale, intitolato significativamente “Adozione internazionale in cerca di futuro. La scelta politica dell’accoglienza”, metterà a confronto le varie voci di questa realtà meravigliosa ma prigioniera di una crisi che ne minaccia la stessa assistenza. In questo quadro, il punto di vista delle associazioni familiari sarà particolarmente importante perché, come ricorda Guerrieri, “sostenere la famiglie vuol dire sostenere i bambini abbandonati”.

“Il convegno di Gabicce – dice la presidente di “Genitori si diventa” – è un’occasione da non perdere per un serio confronto sul tema e per comprendere davvero le necessità sia delle famiglie adottive che dei minori adottati”. Il punto di partenza, per Guerrieri, deve essere un’analisi approfondita delle criticità attuali che hanno portato l’adozione internazionale a vivere la peggiore crisi della sua storia. “Innanzitutto adottare è troppo costoso: uno dei primi passi da compiere è elaborare strategie che permettano di ridurre i costi, anche a fronte della crisi economica che di certo ha scoraggiato molte famiglie dall’intraprendere il percorso dell’adozione. Un’attenzione particolare merita il post-adozione: questa fase, molto delicata, non può diventare un ulteriore onere per le coppie accoglienti”. Altre problematiche, secondo Guerrieri, sono l’eccessiva difformità procedurale da un ente all’altro, i tempi lunghi  causati anche da alcune situazioni che in alcuni Paesi hanno creato condizioni di stallo, e una diffusa opacità del sistema.

Quest’ultimo è un altro dei nodi essenziali da sciogliere se si vuole davvero dare un futuro a tanti bambini abbandonati. “Spesso sentiamo che le cose non sono così trasparenti come dovrebbero essere – denuncia la presidente di “Genitori si diventa” –: per questo è necessario un sistema che sia assolutamente chiaro e trasparente”. Un obiettivo raggiungibile solo se vi sia un’intenzione forte e reale del governo e delle istituzioni in questo senso: “da essi mi aspetto che la centralità dell’adozione venga finalmente riaffermata a livello alto, prosegue Anna Guerrieri.

Di esempi positivi, da seguire per aiutare l’adozione internazionale a rinascere, ce ne sono già. E non solo all’estero. “Anche in Italia alcuni enti sono fortemente impegnati sul fronte della trasparenza – evidenzia Guerrieri  -. Ma queste, che oggi sembrano esperienze in ordine sparso, dovrebbero diventare prassi consolidate.

In questo quadro, appare sempre più fondamentale il contributo delle associazioni familiari, veri e propri patrimoni di esperienza, accumulata grazie all’accoglienza e all’ascolto di famiglie che hanno adottato in tutti i Paesi del mondo e con tutti gli enti italiani e che, pertanto, sono in grado di raccontare e confrontare le diverse realtà”. Le famiglie, assicura Anna Guerrieri, sono pronte a mettersi in gioco come risorse e a offrire il proprio contributo per la salvezza dell’adozione internazionale.