Gabicce Mare: è in arrivo un autunno caldo dell’adozione internazionale? Perché le famiglie fuggono dall’adozione? Come l’eterologa influirà sulla scelta delle coppie? Quanti sono i minori adottabili?

adop

“Parole, parole, parole…” diceva una canzone di qualche decennio fa. E a questo, quasi solo parole, è stato ridotto il tema della riforma delle adozioni internazionali in Italia. Una riforma che prima pareva essere tra le intenzioni del  governo, poi è stata accantonata con la decisione di mantenere valida la legge vigente e quindi si è vista soppiantata dalla maggiore attenzione riservata alla pratica della fecondazione eterologa. Nel frattempo le adozioni internazionali registrano un crollo pauroso e le famiglie sono sempre più scoraggiate dall’intraprendere questo percorso.

Le famiglie, appunto. Saranno loro le protagoniste della XXIII Settimana di studi organizzata da Amici dei Bambini e in programma a Gabicce Mare, dal 24 al 30 agosto. Un appuntamento importante e atteso nel corso del quale verrà fatto il punto della situazione dell’accoglienza in Italia, partendo da un dato di fatto. I bambini abbandonati vengono lasciati soli due volte: prima dai loro genitori biologici, poi dallo Stato italiano che preferisce investire sul figlio da assemblare. Per rendere un’idea del fenomeno, durante il  seminario di Gabicce, Ai.Bi. rivelerà per la prima volta un dato clamoroso sul numero effettivo di minori adottabili nel mondo, bambini che non hanno più un papà e una mamma e che aspettano quindi solo di trovare una nuova famiglia.

Mentre il governo si prodiga nel legiferare in materia di fecondazione eterologa, rendendo questa pratica rimborsabile con soldi pubblici, l’adozione internazionale viene di fatto abbandonata. I costi rimangono tutti a carico delle coppie, i tempi restano lunghissimi, la burocrazia insopportabile, le procedure decisamente scoraggianti per le famiglie.

A riprova di questo ci sono i dati. Il 2013 è stato l’anno nero delle adozioni internazionali: solo 2.825 i minori stranieri per i quali è stata rilasciata l’autorizzazione all’ingresso in Italia e solo 2.291 le coppie che hanno che hanno portato a termine un’adozione.  Vuol dire un calo rispettivamente del 9% e del 7,2% rispetto al 2012, che già aveva registrato un andamento al ribasso rispetto agli anni precedenti. E il 2014 è iniziato in modo ancora più allarmante. Solo nei primi 3 mesi si è rilevato un ulteriore crollo del 25%. Le proiezioni sul primo semestre dell’anno fanno ipotizzare un calo del 35-40%. Di questo passo, in pochi anni, si potrebbe assistere alla morte dell’adozione internazionale. E questo fondamentalmente a causa di una legge ormai inadeguata e di una burocrazia asfissiante e arcaica. Ricordiamo che l’Italia è rimasto l’unico Paese dell’Europa ad prevedere ancora il passaggio dal Tribunale dei minori per ottenere l’idoneità ad adottare ed è proprio la lobby dei magistrati a ostacolare il processo di riforma per un difesa dello loro prerogative.

La riforma andrebbe a sostituire quindi una legge evidentemente vecchia, che però il Parlamento ha insistito nel definire  “intelligente” e “lungimirante”, che al massimo va “guidata” con azioni correttive in itinere, senza cambiamenti strutturali, come dimostra la recente approvazione di un’apposita mozione, “una bella pagina di questo Paese” secondo alcuni parlamentari.

Peccato che il governo, qualche tempo prima, si era espresso diversamente, rendendosi poi protagonista di un clamoroso voltafaccia. Il premier Renzi parlava di una riforma delle adozioni fin dai tempi in cui era candidato a segretario del Pd. Gli aveva fatto eco il ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi, che il 28 maggio aveva annunciato l’intenzione di mettere mano alla riforma dell’adozione nell’ambito di quella del Terzo Settore. La seconda si è fatta, la prima no, mentre una proposta di legge giace da più di un anno nel cassetto della Commissione Giustizia della Camera. Il suo posto tra le priorità dell’esecutivo, infatti, è stato preso dalla questione dell’eterologa.

Come reagiranno le famiglie davanti a tutto questo? La disparità di trattamento tra chi sceglie l’adozione e chi preferisce l’eterologa rischia di stroncare ulteriormente la storica disponibilità all’accoglienza delle coppie italiane. Davanti a questo pericolo, Ai.Bi. non resta a guardare e continua la sua battaglia per la gratuità dell’adozione, uno dei punti fondamentali del suo “Manifesto per una nuova legge dell’adozione internazionale”.

Alla Settimana di studi di Gabicce, seguirà quindi un periodo particolarmente intenso? “Ci stiamo preparando per l’autunno caldo delle adozioni internazionali – ha annunciato il presidente di Ai.Bi. Marco Griffinie come sempre saremo in prima linea finché a ogni bambino abbandonato non sarà restituito il diritto a essere figlio”.