Gigli (Ds): “Un anno e 8 mesi per distribuire buoni alle famiglie numerose più povere: un tempo inaccettabile. Così il sistema-Paese non dà il buon esempio”

gigli“Piuttosto che niente, è meglio piuttosto”. Si affida ai detti popolari il deputato di Democrazia Solidale Gian Luigi Gigli per commentare la risposta del ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Giuliano Poletti all’interrogazione parlamentare di mercoledì 14 settembre, in merito all’erogazione dei buoni a favore delle famiglie numerose in difficoltà economica: buoni promessi dal Governo ma, fino a ora, solo in  parte erogati.

Nel corso del question time alla Camera, il deputato Mario Sberna, collega di partito di Gigli, ha chiesto a Poletti se fossero stati consegnati tutti i soldi “destinati alle famiglie numerose in estrema povertà” (ovvero con almeno 4 figli minori e Isee non superiore a 8.500 euro), previsti da dicembre 2014, che lo stesso ministro del Lavoro promise che sarebbero stati “distribuiti tutti entro luglio 2016”. Una somma di 45 milioni di euro, dei quali, secondo quanto detto da Poletti in risposta all’interrogazione, a luglio sarebbero stati erogati solo 20,5 milioni a favore di 45mila famiglie. Meno della metà della somma prevista dalla legge 190/2014.

Un ritardo che il ministro ha giustificato precisando che “per determinare l’importo di ciascun buono è stato necessario attendere un congruo numero di dichiarazioni Isee al fine di definire la platea delle famiglie che avrebbero potuto beneficiare della misura”. Poletti ha precisato anche che i nuclei con diritto al buono per l’acquisto di beni e servizi”sono le famiglie numerose “già beneficiarie dell’assegno per i 3 figli minori previsto dalla legge 448”. “L’Inps provvederà tempestivamente – ha assicurato il ministro – a distribuire ai nuclei famigliari in possesso dei requisiti le risorse rimanenti rispetto all’iniziale stanziamento di 45 milioni di euro”.

“L’Inps ha impiegato un anno e 8 mesi per distribuire questi buoni a nuclei famigliari che erano sull’orlo della miseria: un tempo oggettivamente inaccettabile. Non abbiamo dato un buon esempio come sistema-Paese, ha commentato Gigli. Secondo cui “anche la giustificazione del ritardo per conoscere gli Isee non sta in piedi, perché le dichiarazioni Isee l’Inps le aveva da anni”. La speranza è che, per i restanti 24,5 milioni di euro, i tempi si riducano. “L’Inps dovrà attendere un altro anno per erogarli?”, chiede provocatoriamente Gigli.