Giornata internazionale dei bambini di strada: ecco 150 milioni di fantasmi che cercano l’infanzia perduta. Con AiBi puoi fare molto per loro.

Bambini in strada: non sono quelli che giocano al parco con gli amici  ma quelli che non sanno cosa significhi giocare. Oggi, 12 aprile 2018, è la loro giornata, la “Giornata internazionale dei bambini di strada”, quelli che, ai margini delle società, aspettano un aiuto che tarda ad arrivare…

Sono passati quasi trent’anni dall’approvazione della Convenzione ONU sui Diritti dell’infanzia da parte dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.   Se al primo e al secondo comma dell’art. 6 della Convenzione si legge che  “gli Stati parti riconoscono che ogni fanciullo ha un diritto inerente alla vita e che gli Stati parti assicurano in tutta la misura del possibile la sopravvivenza e lo sviluppo del fanciullo“  l’effettiva applicazione dell’articolo, vista la situazione minorile globale, desta più di un sospetto.

Ammontano infatti a circa 150, i milioni di bambini in strada. Ai margini della società, ignorati e tremendamente soli: sono queste le sorti di milioni di bambini che crescono privi di protezione, vittime di maltrattamenti e abusi.
Nei centri città o nelle periferie più lontane, milioni di bambini sono nelle strade: a causa di guerre civili o pandemie, per politiche sociali inadeguate o per le profonde disuguaglianze nella distribuzione del reddito, il destino di milioni di piccoli è fare una vita di strada, sperando di sopravvivere. La strada è la loro casa e la ricerca quotidiana di un pasto o di un riparo li rende così sfuggevoli da sembrare fantasmi; il fenomeno è così ignorato che fa arrogare agli stati e alla società civile il diritto di definirlo inesistente.

È a loro che oggi, 12 aprile 2018, è dedicata la “Giornata internazionale dei bambini di strada”, a tutti quei bambini che, nonostante convenzioni e leggi, non sono per nulla uguali a tutti gli altri; non hanno diritto a una casa, ad un’istruzione, a un’assistenza sanitaria ma soprattutto… a una famiglia.

Che siano orfani o vittime d’abbandono, che siano scappati da una guerra o nativi di un passato incerto e irricostruibile, questi bambini non hanno nulla se non la terra sulla quale appoggiano i piedi… nudi.

Amici dei Bambini ha potuto accoglierne alcuni e raccoglierne altrettante storie; sono i passati comuni di Simon che, in Ghana, non ha mai conosciuto i genitori;  di Alvin, che a Nairobi fu ritrovato in strada a soli 4 anni o di Hassan che, in Marocco, paga con l’abbandono le conseguenze di essere un figlio nato fuori dal matrimonio.

Eppure Ai.Bi. non li ha mai lasciati da soli e continua a collaborare con gli istituti in Africa, Asia, Sud America ed Est Europa per restituire loro l’infanzia che meritano: con i progetti di Sostegno a Distanza è possibile garantire l’opportunità ai minori ospiti di riabilitarsi in un ambiente protetto e accogliente ma soprattutto, laddove possibile, favorire il processo di reintegrazione familiare.

Dove sembra impossibile, è ancora possibile un mondo fatto di strade sì, ma che portano ad essere accolti: è possibile cambiare il futuro di questi bambini, convinti che una strada sterrata sia una casa, perché niente di diverso hanno conosciuto.

Con un Sostegno a Distanza è possibile essere una casa.