La giornata mondiale dei Diritti Umani ci ricorda che ancora manca il “diritto di essere figlio”

Il 10 dicembre, fin dal 1950, si celebra la Giornata Mondiale dei Diritti Umani. Una ricorrenza importante che, pur nei generali passi avanti fatti durante gli anni, ci ricorda, però, che ancora non viene riconosciuto in nessuna dichiarazione ufficiale il diritto di ogni bambino a essere figlio

Dal 1950, il 10 dicembre si celebra la Giornata Mondiale dei Diritti Umani. La data è stata scelta per ricordare il giorno in cui, nel 1948, venne adottata dall’Assemblea generale dell’ONU la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, un testo di 30 articoli considerato “epocale” e tradotto in ben 500 lingue.
A questa prima dichiarazione, negli anni si sono aggiunte la Convenzione internazionale sui diritti civili e politici e la Convenzione internazionale sui diritti economici, sociali e culturali, redatte nel 1966 ed entrate in vigore dieci anni più tardi creando, di fatto, quella che la pagina dell’ONU Italia dedicata all’argomento definisce come “La spina dorsale del meccanismo di protezione dei Diritti Umani a livello internazionale”.

Giornata Mondiale dei Diritti Umani: ancora manca il diritto di essere figli

Giusto, dunque, celebrare degnamente la ricorrenza e riconoscere i tanti passi avanti che, grazie anche a queste dichiarazioni, sono stati fatti nel corso dei decenni. Ma altrettanto doveroso, proprio in questa occasione, è rimarcare ancora una volta la grave assenza di un diritto fondamentale che, in tutti i vari documenti, non viene mai citato: il diritto di ogni bambino a essere figlio!
E non si tratta semplicemente di un riconoscimento formale, perché ancora oggi sono troppe le difficoltà e le mancanze che tanti bambini si trovano a vivere, anche vicino a noi. Quanti bambini? Non si sa, visto che, per esempio, non esiste un registro unico che monitori questo dato.
Per certo, sappiamo che dei minori che vivono fuori famiglia, la percentuale di chi è stato affidato a una famiglia temporanea è irrisoria rispetto a quella di chi vive in istituto, dove, per quanto gli sforzi di associazioni, volontari e professionisti sia spesso encomiabile, non si può certo sentire il calore di una famiglia vera.
Purtroppo non sono situazione che si scoprono ora, ma, ogni anno, la Giornata Mondiale dei Diritti Umani è l’occasione in cui questi temi tornano a farsi sentire in maniera più pressante. E ogni volta, purtroppo, bisogna constatare che, dal punto di vista del diritto di ogni bambino a essere figlio, si è fatto sempre troppo poco.