Gli appelli per la Adozione nazionale. Enrico ha trovato la sua famiglia. E ora, dopo già 20 richieste, è il momento di trovare quella “giusta” anche per il piccolo Andrea!

bambinoRicordate la storia di Andrea? Il bimbo di 2 anni dagli occhi dolci e affettuosi che cercava una mamma, un papà e dei fratellini dopo essere nato prematuro e aver vissuto molto tempo in ospedale? Aibinews ha pubblicato l’appello per la ricerca di una famiglia per lui venerdì 1° luglio. Ebbene, sono bastate poche righe per far scatenare una vera e propria “gara di solidarietà” tra le famiglie italiane pronte ad accogliere il piccolo Andrea.  Il Tribunale per i Minorenni di Milano ha tenuto infatti a farci sapere che, dopo nemmeno una settimana, sono arrivate ben 20 richieste di aspiranti genitori disponibili a diventare i nuovi papà e mamma di Andrea.

A seguito delle tante disponibilità ricevute, il Tribunale procederà ad analizzarle e nel contempo a conoscere le famiglie per trovare quella “giusta” per il piccolo. Speriamo ora che quel bimbo che, nonostante la sua tenera età, ha già vissuto mille disavventure, possa trovare presto una mamma e un papà  sereni che lo aiutino ad affrontare le opportune terapie riabilitative per recuperare a pieno l’autonomia fisica. Insomma, una famiglia che lo ami per sempre.

Proprio come è accaduto ad Enrico. L’appello per la sua adozione nazionale, pubblicato esattamente un anno fa, a luglio 2015,  è rimasto sul nostro sito fino a pochi giorni fa. Poi, finalmente, in una calda mattinata di inizio estate, dalla segreteria del Tribunale arriva quella chiamata che tanto desideravamo: “Enrico ha trovato famiglia, davvero una bella famiglia”.

Per questo sentiamo di dover rivolgere sincere e sentite parole di ringraziamento a tutti coloro che leggono, diffondono e si fanno promotori del “volto bello” dell’Italia: l’Italia che accoglie un bambino abbandonato. Sono loro che ci incoraggiano ad andare avanti e che ci testimoniano l’utilità del nostro lavoro quotidiano e il successo delle nostre rubriche dedicate agli appelli per l’accoglienza dei bambini.