Gli scandali nei centri continuano, ma Kyenge, Alfano e Boldrini intervengono solo a parole

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 Sono diversi i minori che, in barba alle leggi, vivono insieme agli adulti nei centri di accoglienza. Non poche volte si ritroveranno a camminare tra mille pericoli: cavi elettrici a contatto con il suolo, stufe elettriche a contatto con lenzuola e coperte; bagni carenti delle più basilari norme igieniche.

E’ questa l’accoglienza che l’Italia riserva ai migranti.  Mentre ci sono centinaia di famiglie pronte a offrire un’accoglienza alternativa. Sono 1111 quelle che in poco più di tre mesi hanno aderito a Bambini in alto mare, progetto lanciato da Ai.Bi., ma le amministrazioni che hanno ‘colto’ la reale opportunità di offrire un’accoglienza a misura di bambino, e firmato un protocollo d’intesa in materia di affidi familiari sono al momento solo Lampedusa e Messina.

Ampio l’elenco delle violazioni di legge, a partire dalla quelle dell’articolo 3 della convenzione europea per la salvaguardia dei diritti umani e dell’articolo 4 della carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea e finendo con la “violazione delle norme di diritto interno ed internazionale relative ai minori stranieri non accompagnati” e quelli richiedenti asilo.

Il punto è che i politici a livello nazionale, al di là delle parole, di concreto hanno fatto poco o nulla. E nonostante le dichiarazioni del Ministro dell’integrazione Cécile Kyenge, che già nel mese di ottobre aveva garantito che si sarebbe costituita a breve una cabina di regia, come peraltro in passato si è fatto per emergenze accadute all’estero, ancora le associazioni attive sul territorio sono costrette a navigare a vista. Armate solo della competenza acquisita, della buona volontà e supportati magari da qualche amministratore locale.

E’ il caso dell’assessore ai servizi sociali del Comune di Messina, Antonino Mantineo, che ha indetto un vero e proprio meeting tra i dipendenti del dipartimento dei servizi sociali del municipio, invitando anche la mediatrice culturale Clelia Marano e l’associazione Ai.Bi. L’obiettivo è quello di trovare al più presto una sistemazione adeguata almeno ai 25 minori che sono ancora nella tendopoli allestita nel villaggio dell’Annunziata a Messina. Mentre la prefettura sta valutando l’ipotesi di trasferire i migranti adulti alla ex caserma di Bisconte.