Governo Conte. Le richieste di Ai.Bi. Forum Famiglie e Terzo Settore

Governo Conte. Le richieste di Ai.Bi., Forum Famiglie e Terzo Settore ai nuovi governanti del Paese

Tra le priorità indicate da Amici dei Bambini un presidente politico per la CAI, il ‘bonus adozioni’ da 10mila euro per le famiglie che scelgono l’adozione, l’istituzione ufficiale dell’adozione europea e maggior attenzione all’Africa

Il Forum Famiglie chiede una nuova centralità dei nuclei familiari, alle madri che lavorano e la tanto attesa rivoluzione fiscale a misura di famiglia. Dal Forum Terzo Settore l’urgenza è sulla stesura dei decreti che certificheranno la riforma dell’interno settore

Governo Conte. Le richieste di Ai.Bi. Forum Famiglie e Terzo SettoreProposte, richieste e priorità chiare e ben definite: sono quelle che il mondo dell’associazionismo e del Terzo Settore ha fatto, nei giorni scorsi, al neonato Governo Conte. Una sequenza di punti che non vuole e non dovrà assomigliare a una ‘lista della spesa’, quanto – piuttosto, è l’auspicio di quanti hanno scritto e parlato – a un piano organico, strutturato, consequenziale e coeso per ridare a chi si occupa della quotidianità concreta di bambini, famiglie, persone il peso che merita nella comunità italiana. Un’attenzione che, negli ultimi anni, è risultata alquanto rarefatta per varie motivazioni.

Ai.Bi. fin dalla nomina del Governo da parte del Presidente della Repubblica Mattarella ha chiesto al neoministro per la Famiglia e le Disabilità Lorenzo Fontana di “non ripetere gli errori di Riccardi, Kyenge e soprattutto Renzi”, con una gestione scellerata e lacunosa della Commissione per le Adozioni Internazionali, strumento per eccellenza di supporto e spinta dell’adozione internazionale nel nostro Paese. Un presidente politico per la CAI, un ‘bonus adozione’ da 10mila euro per le famiglie che hanno adottato, l’adozione europea e un Piano Africa per l’infanzia abbandonata in quel continente” è stata l’indicazione di Amici dei Bambini, esplicitata in un editoriale ripreso da Vita.it.

Da parte sua, il Forum delle associazioni familiari guidato da Gigi De Palo, fin dalla serata della conferma della nascita del Governo ha chiamato Fontana e l’intero esecutivo a un’attenzione concreta ai problemi delle famiglie italiane, invitando anche le forze minoritarie in Parlamento a dare il proprio contributo per un tema che può e dev’essere rigorosamente bipartisan: la riforma fiscale a misura di famiglia, iniziative per la conciliazione del tempodel lavoro con quello da dedicare ai figli, i diritti delle madri-lavoratrici e una politica strutturata e strutturale a favore delle famiglie del ceto medio sono state le richieste all’Esecutivo Conte. “Serve una nuova centralità della famiglia”, ha sottolineato De Palo.

Anche il Forum del Terzo Settore, nell’augurare buon lavoro ai Ministri, ha posto l’accento sulla riforma “che riguarderà oltre 336mila enti e che vede nelle prossime settimane importanti scadenze. In particolare, il 2 agosto è il termine ultimo per l’emanazione dei decreti che dovranno definire, tra le altre cose, il nuovo quadro delle normative fiscali. “Ci auguriamo che il nuovo Governo consideri prioritario questo tema”, ha detto Claudia Fiaschi, portavoce del Forum, “per dare le risposte di cui le organizzazioni sociali hanno oggi bisogno e per elaborare le migliori soluzioni legislative possibili”.

Da parte sua, la Conferenza nazionale degli enti di servizio civile ha replicato a Matteo Salvini, neo-ministro agli Interni, secondo il quale “sarebbe bello reintrodurre il servizio militare e il servizio civile obbligatori per reinsegnare la convivenza civile”, ribadendo che “il tema all’ordine del giorno è che oggi non ci sono i 400 milioni di euro necessari per permettere l’accesso al servizio ai 100mila giovaniprevisti dalla riforma del servizio civile universale”.

E passi in avanti più che significativi verranno richiesti anche nel comparto della Sanità, se è vero – come presentato dal Rapporto Censis-Rbm Assicurazione Salute al ‘Welfare Day 2018’ che cresce il rancore degli italiani verso le istituzioni sanitarie. In tempi recenti, 44 milioni di cittadini si sono trovati a dover affrontare un aumento delle spese private per la salute pari al 9,6%, ben 7 milioni hanno dovuto indebitarsi per potersi pagare le cure. In questo senso, i Governi uscenti hanno consentito l’aumento dei costi del privato, permettendo nel contempo la contrazione della spesa pubblica dell’8,8%.

Temi e spunti di riflessione, quelli su cui il mondo della società civile ha dettato le proprie linee d’indirizzo, che non potranno passare facilmente sottogamba nei dossier di governo in via di definizione da parte dell’Esecutivo appena nato.

 

Fonte: Vita