Da novembre, gratis per tutti i neonati il “vaccino” per la bronchiolite

Grazie a un accordo della Conferenza Stato-Regioni, sono stati stanziati 50 milioni di euro per garantire a tutti i nati da luglio in avanti l’accesso al farmaco che immunizza dal pericoloso il virus respiratorio sinciziale

Per i genitori è la “bronchiolite”. Per la medicina è il “virus respiratorio sinciziale”, che della bronchiolite è la causa. Quale che sia il nome, sono gli effetti quelli che spaventano, visto che si calcola che oggi, nel mondo, questo virus sia la causa della morte di circa 100mila bambini minori di 5 anni. In Italia, secondo i dati riportati da Il Sole 24 ore, nel 2023 si sono registrati 15mila ricoveri per bronchiolite, di cui 3mila hanno avuto bisogno della terapia intensiva. 16, purtroppo, i decessi.

50 milioni per l’immunizzazione dalla bronchiolite

Di fronte a questi numeri, terribili, la buona notizia è rappresentata dall’anticorpo monoclonale Nirsevimab, che ha dimostrato di poter prevenire il 90% delle ospedalizzazioni.
Nei giorni scorsi, il farmaco (chiamato vaccino per la sua capacità di prevenire la malattia, anche se tecnicamente il termine non è del tutto corretto) aveva fatto parlare di sé per l’allarme lanciato dalle regioni sulla sua scarsità: una situazione pericolosa con la stagione influenzale ormai iniziata. Per questo è un’ottima notizia quella dell’accordo raggiunto dalla Conferenza Stato-Regioni, che ha approvato lo stanziamento di 50 milioni per poter portare avanti la nuova campagna di immunizzazione.
L’obiettivo è quello di fornire gratuitamente il farmaco a tutti i neonati che nasceranno dal mese di novembre per i successivi 6 mesi, ma anche a quelli nati nei precedenti 100 giorni, quindi da fine luglio circa. Potranno accedere al farmaco anche i bambini fragili minori di 2 anni, mentre a seconda dell’andamento della campagna si valuterà poi se estendere la somministrazione “a tutta la coorte 2024”.
Grazie a un meccanismo di “cessione solidale”, inoltre, le regioni che avranno già soddisfatto il loro bisogno, potranno dare le ulteriori dosi alle regioni che ne hanno bisogno, risolvendo il problema della disparità di servizi e risorse che era stato sollevato nelle settimane scorse.

Soddisfazione da parte dei pediatri

Come si diceva, la notizia è particolarmente importante visto l’arrivo dell’inverno e di una stagione influenzale che ufficialmente è già cominciata. I pediatri si aspettano che il picco della diffusione del virus arrivi tra novembre e dicembre. La campagna di inizio novembre, dunque, come sottolinea a Il Sole 24 ore il presidente della Società italiana di neonatologia Luigi Orfeo: “Consentirà di proteggere dai rischi tutti i neonati”.