Hai 18 anni e non sei stato adottato? C’è uno sportello solo per te

maggiorenneInaugurato il 6 novembre 2013  lo sportello on line del neomaggiorenne. Basta un clic al sito www.sportellodelneomaggiorenne.it per permettere ai ragazzi delle province di Bologna e Ravenna, in particolare quelli che lasciano le comunità educative o le famiglie affidatarie, di trovare risposte alle loro necessità riguardo a casa, lavoro, formazione, salute.

Il portale è  l’ultimo nato dei numerosi progetti avviati dall’associazione bolognese Agevolando, che aiuta i ‘care leavers’, come vengono chiamati i neomaggiorenni vissuti in comunità educative, ad affrontare il difficile passaggio dal “prima” – una adolescenza difficile, spessa vissuta in condizioni di disagio – al “dopo”, ovvero il momento in cui, divenuti maggiorenni, i ragazzi si ritrovano soli e privi di punti di riferimento.

Agevolando è un’associazione composta da oltre cento soci,  dei quali trenta hanno trascorso parte della loro infanzia e della loro adolescenza “fuori famiglia”. Tra loro sono presenti educatori, psicologi, avvocati, assistenti sociali, giudici onorari e cittadini di ogni provenienza sociale e professionale.

Il loro motto è «Noi come voi,… voi come noi», perché il primo aiuto concreto per ragazzi che si sentono condannati a una vita randagia e senza successi è vedere che la storia a 18 anni o poco più è tutta da scrivere, ed è nelle loro mani.  Il primo aiuto è infatti a monte, ovvero nella testimonianza di tanti esempi positivi che, nonostante le avversità, sono riusciti ad affermarsi.

Come Federico Zullo, inserito dal mensile italiano del non profit Vita tra i cento giovani talenti under 35 che stanno cambiando l’Italia. Veronese, classe 79, è presidente e socio fondatore di Agevolando. Lui che ha vissuto i primi anni con la nonna, poi altri nove anni in comunità. A ventuno anni si è iscritto all’università di Ferrara, laureandosi in Scienze della Formazione. E poi l’idea vincente, cercare persone con esperienze simili per avviare il progetto dell’associazione. E i numeri gli danno ragione: in tre anni sono 150 sono i ragazzi aiutati.