bambini. Dagli occhi dei piccoli abbandonati in Marocco si legge la sofferenza senza una mamma e un papà

Haiti. Cronaca di un’adozione internazionale. Sesta puntata: “il mondo fuori!”

Prima volta fuori dall’istituto. I rumori del traffico, le buche delle strade, ogni cosa li terrorizza.

bambini. Dagli occhi dei piccoli abbandonati in Marocco si legge la sofferenza senza una mamma e un papàContinua il diario di viaggio che racconta, giorno per giorno, il cammino verso i loro figli di Clara e Marco, una coppia che ha scelto di affrontare il percorso della adozione internazionale con Ai.Bi. – Amici dei Bambini ad Haiti.

Al mattino Anton ci informa che la visita pediatrica che abbiamo richiesto può essere effettuata solo oggi per cui andremo a prendere i bambini in creche per recarci subito all’ambulatorio.

Intuiamo che i bambini non siano stati informati per cui al nostro arrivo Marco prova a spiegare a Pier che andremo dal dottore per la curare la tosse.

Saliamo in macchina, Pier e Maurice sono spaesati. Appena varchiamo il cancello per uscire Maurice stringe i pugni, farfuglia, si irrigidisce, si stringe a me. Ha paura, i suoni del traffico e ogni buca lo terrorizzano. Pier, invece, guarda fuori dal finestrino con lo sguardo un po’ perso mentre proviamo a distrarlo richiamando la sua attenzione sulle “macchine grandi”.

L’ambulatorio é affollato, al nostro ingresso tutti ci osservano. Ci fanno accomodare dentro … é il nostro privilegio bianco che qui ci appartiene nostro malgrado!

I bambini guardano tutt’intorno straniti … sono impauriti. Pier adesso, forse, più di Maurice.

Pedro (il nostro autista) ci spiega che la dottoressa visita i bimbi della creche … lei lo sente e lo riprende dicendo “se fosse così non sarebbero tutti malnutriti” … lui abbozza mentre noi facciamo finta di non aver capito …

La visita è veloce. Pier è piccolino deve crescere, la pediatra ci prescrive degli esami e ci raccomanda di interessarci per organizzare dei controlli periodici con cadenza almeno trimestrale. Maurice sembra essere più in salute ma non si fa visitare, piange disperato mentre aggrappato al mio collo indica la porta … non insistiamo oltre … va bene così!”

Prima di rientrare passiamo in farmacia per acquistare una pomata per Maurice che speriamo qualcuno possa applicargli in creche …

Nel tragitto in macchina Pier siede sulle mie gambe, è più sereno … lo accarezzo, gli parlo piano … è stato bravo … lui sorride!

Il nostro tempo è quasi finito … in creche apriamo i regali di oggi e giochiamo un po’ con la palla.

Il momento del distacco é difficile Maurice piange, vorrebbe venire via con noi mentre Pier si rinchiude nel suo mondo evitando il nostro sguardo…

Li salutiamo tristi pensando a lunedì …