I bambini colombiani che vivono negli istituti sono scolarizzati? Possono arrivare da villaggi di indigeni?

Gentile AiBi,
abbiamo appena ricevuto il decreto di idoneità e ci stiamo guardando un po’ in giro alla ricerca dell’Ente “giusto”. Guardando qua e là nel sito degli Enti, siamo molto interessati alla Colombia, Paese nel quale abbiamo anche trascorso il nostro viaggio di nozze. Avendo una disponibilità per bimbi grandicelli, uno dei pensieri che abbiamo è la scuola. Che tipo di scolarizzazione hanno i bambini che arrivano in adozione dalla Colombia? Arrivano anche bimbi indigeni dal Paese?
Grazie dell’aiuto che vorrete darci.

Giada e Matteo

Carissimi Giada e Matteo,
quando un bambino arriva in Italia da un Paese diverso, porta con sé, nella valigia degli oggetti che compongono la sua storia, anche le tracce delle esperienze educative e scolastiche vissute altrove. Porta con sé i suoni, il ritmo e le parole di un’altra lingua e talvolta anche l’esperienza cruciale e importante dell’apprendimento della lingua scritta.

Nel momento dell’attesa e dell’incontro, moltissime sono le domande che i genitori si pongono e che riguardano la storia del bambino, la lingua in cui ha imparato a parlare, l’alfabeto che ha utilizzato per scrivere le prime parole. E domande simili si pongono poi anche gli insegnanti che lo accolgono nella scuola dell’infanzia, nella scuola primaria o in quella secondaria.

Il diritto all’istruzione, come efficace strumento di educazione del cittadino, è sancito nella Costituzione colombiana del 1991 e ribadito nella legge generale sull’educazione del 1984 e nel Primo piano decennale sull’educazione 1995-2005.
Il sistema scolastico colombiano è strutturato in modo simile a quello italiano; la scuola materna dai 3 ai 6 anni; la scuola primaria dai 6 agli 11 anni e la scuola secondaria inferiore dagli 11 ai 15 anni, quando termina l’obbligo scolastico che dura in totale dieci anni.
L’educazione di base in Colombia è pubblica, tuttavia esistono anche scuole private, che però sono dislocate nelle grandi città e costano molto; difficilmente interesseranno i bambini che arrivano in adozione.

Purtroppo si registrano evidenti squilibri nella distribuzione delle scuole sul territorio; le zone rurali ne sono spesso carenti. In queste zone vi sono quasi sempre le scuole primarie, ma mancano le scuole materne e le secondarie. Ciò comporta in alcuni casi l’ingresso anticipato alla scuola primaria che alcuni bambini possono iniziare a partire dai quattro anni.
La carenza di scuole secondarie dislocate sul territorio comporta di frequente che alcuni alunni non possano continuare gli studi.

La lingua di scolarità è lo spagnolo, ma in Colombia vivono circa 600.000 indigeni (meticci, mulatti, neri, zambos e amerindi ..) che parlano idiomi locali come il chibcha e le lingue amazzoniche. Abitano zone decentrate e povere, parlano i loro idiomi e sono molto legati a tradizioni culturali locali.
Dopo questa lunga premessa, e per rispondere alla vostra domanda, possiamo dire che i bambini che arrivano in adozione sì, sono scolarizzati, ma il loro grado di scolarità dipende tantissimo dalla loro storia; dalla famiglia di origine e dal tempo della loro istituzionalizzazione.
Negli Istituti, infatti, i bambini vengono sempre inseriti nel sistema scolastico (quello di cui abbiamo parlato sopra), ma il livello che raggiungono dipende da dove partono. Se un bimbo viene istituzionalizzato, per esempio, a 8 anni e la sua vita precedente non aveva previsto per lui la scuola – cosa non così rara – quando arriva in Istituto viene inserito nella scuola primaria con due anni di “ritardo”. Questo “ritardo” potrebbe essere più evidente se il bimbo o la bimba sono di provenienza indigena.

Ma i bambini sono resilienti, hanno una voglia e un coraggio immensi e con il vostro aiuto recupereranno i loro “ritardi”. Con pazienza, costanza, conoscenza e tanto amore.

In bocca al lupo per tutto. Un saluto.
Cristina Legnani, ufficio Adozioni Internazionali Ai.Bi.