I figli non sono un diritto e la maternità surrogata è un “abbandono organizzato”

Il professor Frydman, “padre” del primo bambino francese “nato in provetta”, contro la maternità surrogata: una pratica di “prostituzione”, “alienazione” e “schiavitù”

Un “abbandono organizzato”. È questa l’espressione che più colpisce nel leggere il commento del professor René Frydman a proposito della maternità surrogata riportato su Il Foglio. Un commento che ha un peso specifico non irrilevante, arrivando da colui che, nel 1982, fu protagonista della nascita del primo “bambino in provetta” francese e, successivamente, dei primi bambini francesi nati da ovociti congelati. Ancor prima, riporta ancora Il Foglio, sempre Frydman firmò il manifesto dei 331 medici che avevano già praticato un aborto, all’epoca considerata pratica illegale.

La maternità surrogata è un abbandono prestabilito

Non si può dunque tacciare il professore di avere dei preconcetti, né tantomeno di essere un oscuro conservatore medievale: Frydman è uomo di scienza, precursore proprio di quelle pratiche considerate, ancora oggi, delle “conquiste” per le donne e per la società in generale, eppure, anche per lui, quello della maternità surrogata è un limite che non andrebbe oltrepassato.
“Disporre del corpo di una donna per una media di dodici mesi come una macchina per la procreazione non è altro che alienazione degli altri, prostituzione, schiavitù”, sono la parole di Frydman riportate da Il Foglio. E a chi obietta tirando in ballo la questione del “diritto” ad avere un figlio, il professore risponde a tono sottolineando come questo presunto diritto non sia “Sancito in nessuna Costituzione del mondo”. Perché il bambino non è mai, mai, proprietà dei propri genitori. Un figlio è una possibilità, una volontà, un dono, aggiungiamo noi, ma non un diritto.
“L’adozione di un bambino tramite un’organizzazione accreditata non avviene per accordo preventivo tra due persone o due coppie. Non c’è nessun desiderio da parte della madre originaria di concepire un bambino con il solo scopo di abbandonarlo. La surrogata, invece, è un abbandono organizzato, programmato e monetizzato. Peggio ancora, nella misura in cui la medicina interviene, è un abbandono per prescrizione”.

Maternità surrogata mortificazione dell’uso del corpo di una donna

Da qui anche la domanda su come sia possibile che proprio i movimenti femministi non siano i primi a prendere posizione contro questa pratica che, in maniera anche piuttosto palese, rende il corpo di una donna un puro strumento usato per “preparare” un figlio destinato ad essere abbandonato un istante dopo la sua nascita.