I giudici sono più preoccupati della lettera morta della legge che della vita vera dei bambini. Monalisa, coordinatrice progetto Campo Formoso

campoformosoSono riuscita a conciliare il mio sentimento d’amore per i bambini con la mia formazione di avvocato: davvero non potevo desiderare di più.

Comincia così  il racconto di Monalisa coordinatrice del progetto di Campo Formoso. Comunica con gli occhi, con le mani, con infinite espressioni diverse del volto, non solo con le parole. Qui a Gabicce ha portato il suo entusiasmo e i mille colori del Brasile. Sono i colori del video girato durante una festa di bambini, dove ciascuno di loro, esprime un sogno, lo scrive su un pezzetto di carta verde a forma di foglia e lo appende ad un albero, l albero dei sogni.

Anche Monalisa ha un sogno:  e per realizzarlo ho bisogno dell’aiuto di tutti voi, dice sorridendo.  Non si tratta solo di sostegno materiale.

Quello che io vorrei  è cambiare la coscienza, il sentimento. Che cosa significa sentirsi esseri umani? Credo che voglia dire aprirsi di più agli altri. Mi sono chiesta tante volte perchè , dopo aver lavorato tanti anni come consigliera tutelare, ho scelto di lavorare per Ai.Bi. Penso che sia una missione.

Mi sono sempre occupata di diritto e potermi dedicare ai diritti dei minori  è quello che mi viene meglio perché  lo faccio per amore.

La mia sfida più  grande è  con i giudici, che nel mio Paese (ma forse  è così  dappertutto) sono più  preoccupati della lettera morta della legge che della vita vera dei bambini. Per non parlare dei politici, che operano solo per i loro interessi e non pensano mai al bene dei minori.

Ecco qui, la mia battaglia: non posso farla da sola. Accanto a me ho mio marito, una nonna meravigliosa di 97 anni, due fratelli più  piccoli  e tutti gli amici di Ai.Bi.!