I primi numeri dell’“accoglienza giusta”: 1200 famiglie affidatarie, tre centri servizi alla famiglia, due case di accoglienza per minori, un progetto di emergenza in Siria

bamUltimi giorni della campagna solidale lanciata lo scorso 13 gennaio da Amici dei Bambini. Ultime ore utili per fare la propria parte, e garantire ai piccoli profughi senza genitori che approdano sulle nostre coste, un’“accoglienza giusta”, a misura di famiglia.

Grazie ai tanti sostenitori che, fino a oggi, hanno donato 2 euro inviando un sms al numero 45509, è stato possibile sia garantire la realizzazione di diversi iniziative legate al progetto Bambini in Alto Mare, che consolidare quelle già avviate.

Innanzitutto, si è potuta portare avanti la ricerca di famiglie disponibili ad accogliere minori in affidamento temporaneo, che oggi sono arrivate a sfiorare i 1200: un numero straordinario, ben al di sopra delle aspettative. Non solo: con i fondi raccolti, Ai.Bi. ha potuto sostenere le famiglie accoglienti che già ospitano alcuni minori sopravvissuti agli sbarchi al largo delle coste siciliane. Tra queste, due famiglie di Lampedusa e una di messina.

A Messina è partita inoltre la ricerca di una nuova struttura per l’accoglienza di minori stranieri non accompagnati, che verrà aperta nei prossimi mesi. Una struttura gemella di quella “Casa Mosè” che è stata già aperta da Ai.Bi., dove sono passati circa una dozzina di minori e dove attualmente sono ospitati alcuni ragazzi di origini egiziane e gambiane.

Fra gli obiettivi realizzati grazie alla campagna sms, c’è anche l’avvio, oltre a quelli già operativi di Lampedusa e Messina,  di un altro polo di attività ad Agrigento, dove è stato aperto un altro fronte della quotidiana battaglia a difesa dei diritti di tanti piccoli migranti. Sono già iniziate le ricerche di famiglie del luogo disponibili ad aprire le proprie porte a tanti “figli” arrivati dal mare; presto seguiranno dei corsi di accompagnamento e formazione.

Sempre grazie all’sms, è stato possibile persino uscire dai confini nazionali e avviare un progetto di emergenza in Siria, dove Ai.Bi. è già approdata con l’intenzione di intervenire sulle cause che originano il fenomeno degli sbarchi: è stata attivata infatti una collaborazione con l’associazione Syrian Children Relief, per garantire ai bambini e alle famiglie siriane il diritto di sentirsi a casa, nel proprio Paese, tramite interventi sanitari, di supporto psicologico e aiuti materiali.

Con un ultimo sforzo, durante il weekend, si potrebbe permettere ad Ai.Bi. di fare ancora tanto. La prospettiva, infatti, è quella di sviluppare, nei prossimi mesi, un sistema di accoglienza articolato, fatto di comunità mamma bambino, centri per i minori e una rete di famiglie volontarie in tutta Italia, supportate dalle 15 sedi regionali dell’Associazione. Ma anche di allargare l’area di intervento in Siria.

L’emergenza sbarchi è continua; con la primavera alle porte, è destinata persino ad aggravarsi.

Molto è stato fatto sin qui, grazie all’aiuto di tanti sostenitori. Ma molto si può ancora fare, e con poco: bastano un cellulare, un paio di euro di credito telefonico e qualche secondo di tempo, per fare la propria parte. Il numero è sempre quello, ed è semplice da ricordare: 45509. Un numero che, ancora per poche ore, significherà “accoglienza” e “famiglia” per tanti piccoli profughi scampati alle insidie del mare e rimasti soli.