Il giorno piu bello della mia vita: in aereo con i bambini del Congo

fotocongogenitori200Quando ci è arrivata la notizia della partenza dei bambini ero incredulo, essendo una eventualità che sembrava ormai allontanarsi pian piano. E invece si parte!

Quando siamo andati a prendere i bambini erano tutti seri e sembravano consapevoli di ciò che stava succedendo, anche bebe Kiki sembrava capire che qualcosa di importante stava succedendo, era nervoso e agitato.

Durante il viaggio dall’ambasciata all’aeroporto avevo paura che qualcosa potesse andare storto. Gaby ha voluto sedersi con me e si è addormentato tra le mie braccia. Mentre lo guardavo dormire pensavo “quante ne hanno passate, loro e i loro genitori”, ma ciò a cui pensavo con più frequenza era figurarmi il momento in cui mamma e papà li avrebbero abbracciati a Roma… Ancora pochi minuti e saremmo arrivati in aeroporto, luogo protetto in attesa dell’arrivo dell’aereo.

Nella sala d’attesa, stavamo aspettando che il funzionario dell’Unità di Crisi (Pucci) tornasse con i passaporti. Un’attesa durata circa un’ora e mezza, durante la quale cercavo di allontanare il pensiero che qualcosa potesse andare storta giocando con i bambini. I bimbi, notevolmente più sereni rispetto al pomeriggio, mi infondevano serenità.

Arriva Pucci, “Tutto ok si parte” mi dice stringendomi la mano. Calo di tensione, serenità nei volti, provo gioia nel pensare a questi bambini in Italia, finalmente senza pensieri, il diritto di essere figlio che si concretizzerà definitivamente l’indomani.

Arriva il volo, entra nella sala la Ministra Boschi, assieme agli altri… ormai è fatta, si parte!

I bambini non stavano nella pelle, non vedevano l’ora che l’aereo decollasse. Penso solo che nessuno, nessun funzionario congolese li può più trattenere.

Partenza! Guardo Anna con in braccio bebe Kiki, sguardo complice, di quelli che non servono parole. Da dicembre ne sono successe tante, ora basta!

Jason, Jeremy, Eric, Emil, Gaby e Kiki vanno a casa. Una casa che non hanno ancora visto, penso a che emozione proveranno a vedere le loro camerette per la prima volta.

I bambini dormono, meravigliosi… penso a tante cose, al fatto che questi bambini alla fine sono fortunati perché in Congo (e non solo in Congo) ce ne sono migliaia di bimbi che non avranno la stessa fortuna, penso agli altri bambini a Kinshasa che aspettano i loro genitori italiani. Speriamo che si sblocchino le adozioni in settembre. La notte passa calma tra sonno, occhiate ai bambini che dormono pacifici e carezze a qualcuno che piange.

Al mattino, quando i bimbi si sono svegliati, erano eccitatissimi, chiedevano: “Italia? Italia?”, “tra poco, tra poco” rispondevo io. Che incredibile emozione vederli emozionati!

I bimbi guardavano tutti dal finestrino, guardavano la terra che si avvicinava sempre più… Roma! Si atterra.

Tutti in fila usciamo dall’aereo, i bambini ognuno col suo zainetto, intravedono mamma e papà in fondo alle scale dell’aereo… un enorme sorriso si impossessa dei loro volti. Che emozione, i genitori quasi tutti in lacrime che chiamano i loro figli. Era proprio così che me lo aspettavo… mamma, papà e figlio stretti in un indescrivibile abbraccio.

Penso a quanto mi mancheranno questi 6 bambini, che ho visto ogni settimana dalla fine di novembre, da quando pesavano la metà di quanto pesano ora.

E’ stata una delle giornate più emozionanti della mia vita. Una giornata che porterò per sempre dentro di me.

Ringrazio Ai.Bi. per avermi dato la possibilità di vivere questo giorno.