Immigrazione, le associazioni chiedono un decreto che istituisca una cabina di regia per l’accoglienza dei piccoli migranti

misnaSono 1.686 i minori stranieri non accompagnati arrivati in Italia a bordo dei barconi di migranti nei primi mesi del 2015. Molti di loro fanno perdere le proprie tracce e rischiano di finire nel tunnel della criminalità, dello sfruttamento e della tratta di esseri umani. Davanti a questa emergenza le organizzazioni che si occupano di diritti dei minori non possono restare a guardare. Dieci di esse, tra cui Amici dei Bambini, hanno scritto una lettera per chiedere che entri al più presto in vigore una legge che istituisca una cabina di regia in grado di regolare in modo organico, su tutto il territorio nazionale, la protezione e l’accoglienza dei Misna.

Un disegno di legge in materia fu presentato alla Camera il 4 ottobre 2013 dalla deputata Sandra Zampa con il sostegno di parlamentari dei principali partiti politici sia di maggioranza che di opposizione. Nonostante l’ampio consenso, però, il ddl è fermo da mesi in Commissione Affari Costituzionali di Montecitorio. Per questo, le associazioni chiedono ora il varo di un decreto legge che dia immediata attuazione alla proposta di Zampa. La lettera è stata scritta in occasione del vertice tra governo, Regioni e Comuni e ha come destinatari il ministro dell’Interno Angelino Alfano, il presidente della Conferenza delle Regioni Sergio Chiamparino e il presidente dell’Associazione nazionale Comuni italiani Piero Fassino.

Il decreto richiesto dalle organizzazioni dovrà prevedere e assicurare l’estensione ai Misna del sistema Sprar di protezione per richiedenti asilo e rifugiati attraverso regole certe, garanzie di pari condizioni di accesso, maggiore solidità e qualità nella rete di accoglienza e di tutela e ottimizzazione delle risorse pubbliche. Quest’ultima, soprattutto alla luce del fatto che, nella gestione dell’emergenza, i costi sono maggiori ed è più difficile garantire efficienza e trasparenza. Solo così si potrà garantire un’accoglienza migliore ai tanti ragazzi, spesso poco più che bambini, che approdano sulle nostre coste al termine di viaggi drammatici e ai quali lo Stato non riesce ad assicurare una degna ospitalità.

 

Fonte: Yahoo