In Italia il 45% delle coppie affida la cura dei figli al “welfare familiare”

nonni200I “nonni-sitter” sono una risorsa enorme. Preziosi come tate, soccorso irrinunciabile in alcuni lavori domestici, ammortizzatore sociale per tante giovani coppie. Un po’ per scelta, un po’ per comodità, per tradizione e un po’ per necessità: i nonni sitter in Italia continuano ad essere, insomma, i preferiti dai neo genitori per affidare loro la cura dei propri figli. Una figura insostituibile per il 37% delle famiglie italiane, che possono avere più di un figlio e lavorare più tempo. Un vero e proprio welfare “dei nonni” che va di fatto a sostituire quello del Governo. Una fotografia che emerge da uno studio effettuato da due studiose ricercatrici Eva Garcia-Moràn e Zoe Kuehn (dal titolo “With Strings attached: grandparents provided child care”) secondo le quali quasi il 40% dei genitori italiani con figli fino a 14 anni si affida giornalmente alle cure dei nonni, mentre in Europa il dato è molto più basso: il 15% in Germania e il 2% in Svezia. La percentuale sale al 45% per i genitori che si rivolgono ai più “saggi” una volta alla settimana (30% in Francia e 20% in Svezia). In questo caso il motivo è da ricercare nella scarsità di servizi per la prima infanzia e nella poca flessibilità negli orari di lavoro che di fatto “costringe” la neo mamma a portare il piccolo dalla nonna dalla mattina alla sera.
La ricerca continua snocciolando altri dati: solo il 14% dei bambini tra zero e 2 anni è iscritto a un asilo nido pubblico. Un dato basso e che non può garantire alle mamme un rientro al lavoro sereno dopo la maternità. Infatti le donne che non lavorano più a distanza di due anni dal parto sono sempre più numerose: il 22,3% nel 2012 (contro il 18,4% nel 2005, dati Istat). Un incremento preoccupante, che vede ancor più fondamentale il ruolo dei nonni che si prendono cura dei bambini. Insomma, un rovescio della medaglia dal sapore amaro, che si contrappone al piacere della cura dei nipotini da parte dei nonni. Un “welfare familiare” destinato ad esaurirsi nel giro di poche generazioni, con l’aumento dell’età pensionabile e l’età sempre più avanzata delle neomamme. Se oggi una mamma di 40 anni può contare sui propri genitori per la cura dei figli, lo stesso non potranno fare quei bambini arrivati all’età adulta. Perché le nonne delle prossime generazioni saranno sempre più anziane. Si spera che fino ad allora le politiche sociali per l’aiuto all’infanzia facciano grandi passi in avanti.

 

Fonte: Donne by Tgcom24