India, la “strage” delle bambine mai nate: la triste pratica degli aborti selettivi

indiaNon è un Paese per femmine. In India la sex ratio, ovvero lo squilibrio numerico tra bambini di sesso maschile e femminile sotto i 6 anni di età sta diventando sempre più un’emergenza.

La causa del fenomeno è il frequente ricorso agli aborti selettivi delle bambine, una pratica definita “gendercide” e recentemente denunciata da un rapporto presentato a New Delhi da Un Women, la commissione delle Nazioni Unite per le donne. Il report, intitolato “Sex Ratios and Gender Biased Sex Selection; History, Debates and Future Directions”, nelle sue 60 pagine, espone le cifre di un vero disastro demografico e umano. Uno scandalo che nessuna politica culturale o di sorveglianza è riuscita fin’ora a frenare e che non sembra destinato a rallentare neppure di fronte ai progressi registrati in India nel campo dell’istruzione e del benessere.

Alla base di tutto ciò c’è la tradizionale preferenza per i maschi e l’abitudine a considerare le figlie femmine come un peso, bisognose quindi di una dote onerosa al momento del matrimonio. Da qui la frequente decisione di sopprimerle alla nascita. Oggi nel Paese asiatico sono sempre più diffusi dei radiologi aggressivi che, dotati di apparecchi portatili per le ecografie, vanno di villaggio in villaggio e offrono di rivelare il sesso del nascituro. Così nascono famiglie “progettate” per avere almeno un maschio e al massimo una femmina.

I dati, del resto, parlano già di un notevole squilibrio tra i due sessi. A livello nazionale si è passati da 976 femmine ogni 1000 maschi del 1961 a 940 femmine ogni 1000 maschi del 2011.

Il fenomeno assume poi diversa intensità nei vari Stati indiani, a volte anche in controtendenza con l’andamento storico. In alcune zone la sex ratio supera la media nazionale. È il caso dell’Haryana, nel nord-ovest, dove si contano 877 bambine ogni 1000 maschi, e dell’Andhra Pradesh, a sud-est, dove lo squilibrio era più contenuto e che invece ora conta 940 femmine ogni 1000 maschi. In altri Stati, tradizionalmente più problematici, gli aborti basati sulla selezione del sesso stanno molto lentamente diminuendo. Nel Punjab, dal 2001 al 2011, la sex ratio è passata da 798 a 846 femmine ogni 1000 maschi. Un risultato ottenuto grazie a politiche di informazione, di incentivi all’accoglienza delle femmine e di promozione del lavoro delle donne, oltre che alla maggiore sorveglianza sull’operato dei radiologi “itineranti”.

La sparizione delle femmine in India, del resto, non è una novità. Già nel 700 i colonizzatori inglesi raccontavano con stupore di aver visitato villaggi privi di ragazze. Nel 1990, l’economista premio Nobel Amartya Sen denunciò per primo la scomparsa di 60 milioni di femmine dalle statistiche demografiche indiane. A quei tempi era da poco comparsa la tecnica ecografica che consente di “stanare” le femmine nel ventre materno e di sopprimerle prima della nascita. A tutto ciò vanno aggiunte le abitudini familiari della modernità: anche in India si fanno meno figli e le donne si sposano più tardi, rimanendo quindi più a lungo a gravare sul bilancio delle famiglie di origine.

 

Fonte: Il Foglio