confermato assegno una tantum per ogni figlio nato anche nel 2018

Infanzia. Nella Legge di Stabilità confermato ‘bonus mamma domani’ per chi adotta o concepisce un figlio nel 2018: 800 euro, come per il 2017

Come sembra emergere dalle ultime novità sul fronte delle modifiche alla Finanziaria, questa misura di ‘premio’ una tantum a chi ha il coraggio di mettere al mondo un figlio nel nostro Paese sarà confermato anche per l’anno nuovo. Un incentivo che dovrebbe servire per affrontare le spese iniziali legate all’arrivo di un bambino. Spesso, tuttavia, il bonus arriva dopo vari mesi dalla nascita o adozione del figlio

confermato assegno una tantum per ogni figlio nato anche nel 2018Tra le tante misure modificate, proposte e abolite nel testo più volte emendato della Legge di Bilancio 2018 ormai in dirittura d’arrivo in Parlamento, un bonus è rimasto confermato: quello detto ‘mamma domani’, che viene corrisposto senza limiti di ISEE o di reddito a tutte le neo-mamme o a quelle coppie che hanno adottato un bambino, restituendogli così il diritto ad essere chiamato figlio.
La misura una tantum prevede un assegno di 800 euro alla nascita o all’adozione del bambino. Può essere richiesto dalla famiglia al compimento del settimo mese di gravidanza della madre. Il bonus, in origine, era stato introdotto come ausilio alle famiglie per provvedere alle prime spese del bebè in arrivo, ma – come si è visto nel 2017 – il denaro giunge sovente anche a mesi dalla nascita o dalla conclusione delle pratiche di adozione.

Un’altra conferma rispetto alle misure del Governo per le famiglie con figli arriva dal bonus nido, anch’esso confermato: 11 rate mensili per contribuire al pagamento delle rette dell’asilo, per un totale di mille euro.

Dimezzato, invece, e aperto soltanto ai nuclei familiari con ISEE molto basso – sotto i 25mila euro totali – il cosiddetto bonus bebè, che passa così dagli 80 euro mensili a 40 euro al mese per i primi 3 anni di vita del bimbo. Diventando, in tal modo, una briciola ancor più minuscola, del tutto insufficiente rispetto alla necessità di misure strutturali di incentivo alla natalità e di riforma fiscale a favore delle famiglie che hanno uno o più figli. Che, dati alla mano, a partire dal terzo figlio in poi sono diventati oggi i nuclei familiari più a rischio povertà nel nostro Paese (47,3%, dati ISTAT).