Inserimento scolastico degli alunni adottati: le linee guida sono finalmente realtà

scuolaPronte da mesi, finalmente ora sono operative. Le “Linee di indirizzo per favorire il diritto allo studio degli alunni adottati” renderanno l’inserimento scolastico dei minori accolti in adozione un po’ più facile. Il documento, firmato mercoledì 18 dicembre dal ministro Stefania Giannini, è il punto di arrivo di un lavoro di 4 anni compiuto dai tecnici del Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca e dai rappresentanti delle famiglie adottive. Un impegno congiunto previsto nell’ambito del protocollo tra lo stesso Miur e il Care, un coordinamento di 25 associazioni familiari.

Le linee guida, disponibili sul sito del Ministero da giovedì 19 dicembre, sono state indirizzate dal dicastero di viale Trastevere direttamente ai loro destinatari, i dirigenti scolastici chiamati a metterne in pratica i dettami. Le direttive saranno già operative il 15 gennaio 2015, data di apertura delle iscrizioni all’anno scolastico 2015-2016.

Le linee di indirizzo si presentano come un documento concreto, ricco di indicazioni, suggerimenti e buone prassi che ogni scuola potrà poi riadattare nel modo che ritiene più adeguato al proprio contesto. Svariati i punti trattati: non solo la deroga di un anno all’obbligo di iscrizione, ma anche numerosi altri aspetti che vanno dalle indicazioni in materia amministrativa ai suggerimenti sulla scelta della classe in cui fare l’inserimento, dalla richiesta di formare un’insegnante referente per ogni circolo didattico che si interfacci con le famiglie alle raccomandazioni sullo studio delle lingue straniere alle scuole medie, fino alla formazione di dirigenti, insegnanti e personale amministrativo.

La necessità di un documento così formulato nasce dalla consapevolezza che l’adozione è molto di più dell’iter burocratico che porta un bambino a essere accolto da una coppia. È anche e soprattutto il quotidiano succedersi di esperienze giornaliere nel post adozione, una fase ancora troppo poco supportata dalle istituzioni. Da qui l’idea di dare una sistematizzazione organica  a quanto le associazioni familiari e gli esperti hanno potuto verificare nel corso degli anni.

“Le linee di indirizzo mettono a regime le buone prassi già sperimentate in tante parti d’Italia – commenta il Care – uniformando finalmente gli interventi in tutto il Paese, regolando ad esempio le fasi di primo ingresso dei bambini adottati internazionalmente o la gestione dei dati sensibili per i bambini adottati nazionalmente. Il documento, denso di strumenti amministrativi concreti e di indicazioni operative approfondite, è anche ricco di suggerimenti pratici sull’accoglienza e il primo ingresso, sulle fasi di passaggio e crescita dei bambini e dei ragazzi adottati, sul ruolo degli insegnanti di riferimento, sulla formazione del personale della scuola”.

 

Fonte: Vita