Iran, le martiri della libertà

Durante le grandi manifestazioni in Iran dopo la morte di Mahsa Amini, arrestata per non aver indossato correttamente il velo, un’altra donna simbolo della protesta, Hadis Najafi, è stata uccisa con 6 colpi di arma da fuoco. Ma secondo attivisti e ONG le vittime potrebbero essere già più di 50

Mentre il mondo è impegnato a parlare di guerra in Ucraina, di rialzo dei prezzi, alleanze e scontri politici; e mentre in Italia le elezioni tengono in scacco ogni discussione, in Iran sta succedendo qualcosa che non si era mai visto: una grossa protesta di piazza per manifestare pubblicamente e senza nascondersi dopo la terribile morte di Mahsa Amini, la ragazza di 22 anni arrestata dalla polizia morale di Teheran perché non indossava il velo nella maniera corretta ed uscita in coma dal centro di detenzione, morendo poco dopo.

Le poteste delle donne in Iran contro decenni di restrizioni e umiliazioni

L’obbligo di portare il velo risale al 1979, quando la Rivoluzione islamica porto al potere l’ayatollah Khomeini. In realtà, fin da allora, le donne hanno protestato in diverse occasioni contro le restrizioni imposte loro, sia in materia di abbigliamento, sia con limitazioni e ingerenze nella vita privata, sociale e familiare. Ma mai le proteste si erano fatte insistenti e visibili come ora: prova ne sia il fatto che manifestazioni di sostegno si sono svolte anche in Paesi come Libano e Stati Uniti.
In rete circolano decine di video di donne scese per le strade della città iraniane che sfilano senza velo, bruciando lo hijab in falò improvvisati o tagliandosi i capelli pubblicamente.

L’uccisione di Hadis Najafi in Iran

Purtroppo, davanti a tutto questo, la polizia ha reagito, come da previsioni, in maniera violenta e repressiva, non esitando a sparare sulla folla. Proprio in uno di questi scontri sarebbe morta un’altra donna: Hadis Najafi, ragazza appena ventenne diventata uno dei simboli della protesta grazie a un video in cui, a capo scoperto, raccoglie i suoi capelli biondi per andare a sfilare insieme alle altre donne. Secondo le notizie riportate da alcuni attivisti locali, la ragazza è stata raggiunta da 6 colpi di arma da fuoco mentre si trovava in una piazza della città di Karaj: colpita al collo, al torace, all’addome e alla testa, Hadis non ha avuto scampo.
Ma questa, purtroppo, non è l’unica morte avvenuta in seguito alle proteste: secondo l’emittente iraniana Irib, i morti sarebbero già 41, anche se altre fonti locali e alcune ONG parlando di oltre 50 vittime. Centinaia anche i manifestanti arrestati, così come i feriti. Ancora una volta la lotta per i diritti e per la libertà sta venendo soffocata nel sangue.