Italia, raddoppiate in 10 anni le mamme over 40: sempre più alto il rischio infertilità

mamme over 40Le mamme italiane sono sempre più senior e, tanto maggiore è l’età media di chi mette al mondo un bambino, tanto più è alto il pericolo dell’infertilità. A denunciare il crescente ritardo con cui le donne italiane hanno il primo figlio è il rapporto dell’Istat intitolato “Avere figli in Italia negli anni 2000”.

Secondo l’Istituto di statistica, in soli 10 anni, dal 2002 al 2012, le neomamme over 40 sono raddoppiate, passando dal 3,1 al 6,2%. Una tendenza che fa il pari con quella alla denatalità che ha visto ridurre le nascite  di 42mila bebè in soli 4 anni, dal 2009 al 2012, fino al picco negativo del 2014 che ha fatto registrare solo 509mila nuovi nati, il dato più basso dall’Unità d’Italia a oggi.

Due le cause principali dell’invecchiamento medio delle neomamme. Innanzitutto la crisi economica che non mette le coppie in condizioni di assicurare presto un futuro dignitoso agli eventuali figli. In secondo luogo, il fenomeno è dovuto a una ragione che potremmo definire “strutturale”. In questi anni, infatti, si assiste alla progressiva uscita di scena dall’esperienza riproduttiva delle cosiddette “babyboomers”: le generazioni di donne nate a metà anni 60, molte più numerose delle generazioni più giovani che, in questa fase, stanno entrando in età feconda.

Ma il rapporto Istat mette in evidenza anche altre preoccupanti tendenze. Vertiginoso, per esempio, il calo dei matrimoni, diminuiti di oltre 40mila celebrazioni in pochi anni, soprattutto tra i più giovani. Di conseguenza, aumentano i figli nati al di fuori del matrimonio. Nel 1999 erano solo il 10% del totale, ma risultarono raddoppiati già nel 2009, fino ad arrivare al 25% nel 2012. Attualmente, quindi, un bambino su 4 ha i genitori non sposati. Altro dato allarmante è quello delle donne che lavorano in gravidanza e che, a distanza di 2 anni dal parto, hanno perso il lavoro: un problema che colpisce una neomamma su 5.

Sono in crescita, inoltre, i nuovi nati con almeno un genitore non italiano: sono un quinto dei bebè che vengono al mondo in Italia.

All’aumentata età media in cui si ha il primo figlio, che oggi supera i 30 anni, è direttamente collegato il tema dell’infertilità. “Più si fa passare il tempo e più si abbassano le probabilità per una donna di rimanere incinta”, avverte il dottor Thierry Suter, specialista in Medicina della riproduzione del Centro per la fertilità ProCrea di Lugano. L’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce una coppia infertile quando non va incontro a una gravidanza dopo 2 anni di rapporti non protetti. “Il rischio di non fare attenzione ai 24 mesi e di porsi la preoccupazione se ci sia qualche problema solo dopo 5 o 6 anni non fa che peggiorare la situazione – sottolinea ancora Suter –. Anche davanti a un quadro clinico sostanzialmente stabile, occorre sempre considerare il fattore età che influisce in modo determinante sulla fertilità di una donna. A 23 anni, ogni ovulazione ha il 26% di probabilità di trasformarsi in gravidanza, a 39 anni le probabilità si dimezzano, a 40 sono del 10%, a 43 fra il 7 e il 4, poi sempre meno. Anche nelle donne con ciclo regolare e funzioni ormonali a posto – chiarisce Suter – le cellule uovo invecchiano, diventano meno feconde o, se fecondate, più soggette ad anomalie cromosomiche che portano ad aborti spontanei”.

Fonti: Ansa, Stato Quotidiano, Il Mediterraneo