Italia. Riusciranno le famiglie ad accogliere i profughi? Ci provano Gianni Morandi, la CGIL di Brescia e il sindaco di Crotone

gianni morandiDa Crotone a Brescia passando da Bologna: l’accoglienza si fa…strada. Dopo i rinnovati appelli della Chiesa di fare ognuno, nel proprio piccolo, quello che può per i profughi (ospitandoli nelle parrocchie o in casa), ecco che vanno nascendo piccoli ma concreti esempi di solidarietà che attraversano in maniera trasversale l’Italia coinvolgendo persone prefetture, famiglie e personaggi famosi.

Se a Crotone infatti è stato istituito il primo Albo delle famiglie affidatarie per minori stranieri non accompagnati, a Brescia, prende corpo la rete delle famiglie di «Affido per la dignità» dei richiedenti asilo mentre a Bologna, Gianni Morandi dichiara pubblicamente sui social network che sta pensando di ospitare dei profughi nella sua casa.

Nel caso di Brescia, la Cgil, l’associazione Puerto Escondido e la cooperativa K-Pax hanno consegnato al prefetto una bozza di protocollo di intesa per costituire un albo di famiglie disponibili ad ospitare richiedenti asilo gratuitamente o dietro un compenso (ancora da definire) per vitto e alloggio. Il protocollo prevede il sostegno delle realtà del terzo settore: un rapporto a tre quindi, tra prefettura, realtà associative e famiglie. Inoltre i richiedenti asilo che verranno ospitati saranno persone già presenti in qualche struttura da diverse settimane e che hanno già fatto tutte le pratiche burocratiche e i controlli sanitari del caso. L’affido sarà temporaneo, per un periodo variabile tra i 6 e i 9 mesi e per una o due persone o al massimo una famiglia. La famiglia ospitante si occuperà del vitto e dell’alloggio, mentre tutti gli altri aspetti legati ai corsi di lingua, la copertura sanitaria e assicurativa, l’accompagnamento in questura per le pratiche di competenza e la verifica di possibilità di piccoli lavoretti di compartecipazione saranno mantenuti dalle realtà del terzo settore accreditate allo Sprar, il Servizio centrale del sistema di protezione per richiedenti asilo.

Un progetto che sembra essere stato accolto positivamente dalla Prefettura: in questo modo Brescia sarebbe la seconda città, dopo Crotone per l’appunto, a mettere ordine e nero su bianco le disponibilità delle famiglie da cui attingere.

E sempre di famiglia si tratta, in questo caso più nota al pubblico. Quella di Gianni Morandi che ha pubblicato sui facebook un post in cui comunica di pensare alla possibilità di ospitare dei rifugiati a casa sua. Che il cantante bolognese fosse sensibile ai drammi dei migranti era noto da quando, la scorsa primavera, accostò le traversate dei disperati nel Mediterraneo all’emigrazione di massa degli italiani nel corso del Novecento, anche quella compiuta “con la speranza di trovare lavoro, un futuro migliore per i propri figli, visto che nel loro Paese non riuscivano a ottenerlo” a corredo di due foto a confronto, una in bianco e nero che ritraeva gli italiani che partono per il mondo a cercare fortuna all’inizio del Novecento, e una a colori con i profughi del Mediterraneo dei giorni scorsi.  Un intervento che però aveva scatenato discussioni, insulti e la polemica di Salvini che lo invitava ad accogliere gli stranieri nella sua, di casa. Ora Morandi sta prendendo seriamente quell’idea considerazione. Rispondendo sui social a un amico ha scritto: “Sto pensando di farlo”.

C’è da augurarsi non solo che entrambe le iniziative vadano in porto, ma che tanti altri (tra comuni, prefetture, privati cittadini e noti personaggi) prendano esempio costruendo così quella rete di solidarietà a cui si appella la Chiesa.