Kenya: trovare una famiglia per i bambini del Kenya Children’s Home

(Nairobi) Arriva dalla volontaria di AiBi sul campo, Elena Magoni, il racconto di un’esperienza particolare per i bambini del Kenya Children’s Home.

“Il 24 gennaio sono iniziate le riprese per la preparazione di un video sui bambini abbandonati del Kenya alla Kenya Children’s Home. L’istituto accoglie circa 200 bambini da 0 a 18 anni orfani ed abbandonati e promuove l’adozione nazionale dei bambini adottabili.

Ad accoglierci c’erano tutti i bambini del centro, circa 150, che giocavano e facevano le loro attività quotidiane nella loro casa. I cameraman correvano da una parte all’altra per cercare di riprendere i bambini correre, salire sugli alberi, saltare sugli elastici, colorare, cantare e ballare.
Abbiamo anche avuto tre piccoli protagonisti che sono stati intervistati e le loro parole sono state molte istruttive e commoventi. Marlen è una bambina di 8 anni e vive nel centro da quando era molto piccola. Viveva con la nonna perché la mamma è morta di AIDS/HIV e quando la nonna è morta ancora bebé è stata portata al’istituto. Josephine ha 12 anni ed è stata abbandonata alla nascita, non sa niente dei suoi genitori ed ama prendersi cura dei suoi fratellini. John è un bimbo di 10 anni vivacissimo, orfano di madre che riceve visite dal padre il quale però non può prendersi cura di lui.

I bambini hanno raccontato le attività quotidiane che fanno nelle loro casette insieme alle loro mamme sociale e come trascorrono le vacanze. Ci hanno colpito molto i sogni di questi bambini che non sono quelli di fare il calciatore, la cantante o la ballerina ma bensì sogni molto reali legati alle immagine quotidiane che hanno davanti agli occhi e alle persone che si prendono cura di loro. Marlen vuole fare il chirurgo anche se sa che dovrà studiare tantissimo, John vuole fare l’autista ma non un semplice autista, l’autista del pullman che porta i bambini a scuola e Josephine vuole fare la mamma sociale e la casalinga.

Dopo le riprese con i bambini il video è continuato con interviste a persone che si occupano di questi bambini e lottano per promuovere l’adozione come risposta all’abbandono di questi bambini.

Sono state intervistate l’Amministratrice dell’istituto, un assistente sociale del settore adozioni e il Presidente dell’Associazione di genitori adottivi. Gli intervistati hanno sottolineato l’importanza per questi bambini di trovare una famiglia che li accolga e le difficoltà a reperire sia famiglie adottive nazionali che internazionali a causa della lunga ed estenuante procedura che dura in media 7 mesi. Il presidente dell’associazione di genitori adottivi ha sottolineato quando l’adozione in Kenya debba lottare contro i pregiudizi della gente. L’adozione è per tutti, non solo per le coppie ricche o per quelle che non possono avere figli. L’assistente sociale sottolinea che ci sono genitori adottivi kenyoti che hanno la procedura in corso dal 2005 e non ancora conclusa per problemi economici in quanto le spese legali sono molto alte e per continui ritardi nella corte.

Mrs Agnes Kiraithe, amministratrice generale dell’istituto, sottolinea che solo in famiglia il bambino può trovare un ambiente sano per la sua crescita. Purtroppo il numero dei bambini è grande e il numero delle coppie limitato soprattutto delle coppie che possono adottare con adozione internazionale poiché è difficile per queste coppie fermarsi nel paese per 6,7 mesi. Il loro obiettivo è quello di offrire a questi bambini una famiglia perché per ogni bambino che trova una famiglia possono accogliere un altro bambino bisognoso ed in cerca di una famiglia. Anche lei sottolinea che l’adozione è per tutti e che è un vero atto di amore incondizionato.”