Kiev. La speranza oltre la paura. Nonostante le bombe

Le reazioni dei cooperanti Ai.Bi. durante il nuovo attacco missilistico a Kiev. Ludmila: “Ero in giro a raccogliere fiori”. Eugene: “Ma dopo questo nuovo attacco non ci sentiamo più al sicuro” – AGGIORNAMENTO Un cratere di 7 metri nel cortile dell’asilo. Le foto delle esplosioni

Ancora bombe su Kiev. Dopo circa 20 giorni di molto relativa “tranquillità”, domenica 26 giugno le bombe russe sono tornate a colpire Kiev. In totale sono 14 i missili lanciati verso la capitale, alcuni dei quali provenienti dalle navi stanziate al largo del Mar Caspio. L’obiettivo principale doveva essere un’officina di riparazioni dell’aeronautica militare, ma il target non è stato raggiungo e le bombe sono finite su alcuni palazzi residenziali vicini.

Bombe sui civili a Kiev: la testimonianza della cooperante di Ai.Bi.

In diversi video girati dagli abitanti si vedono le macerie dei palazzi e i soccorsi arrivati tempestivi. In particolare, quello che ha consentito di portare in salvo una bambina di 7 anni rimasta sotto le macerie insieme alla mamma. Dalle macerie non verrà estratto, invece, il papà, trovato quando orami era già morto. I missili sono caduti anche su un asilo del distretto di Shevchenkivskyi, per fortuna senza creare vittime.
La cooperante di Ai.Bi. Ludmilla era in città quando sono avvenute le esplosioni: “Ero in giro a raccogliere dei fiori” – racconta. “Ogni persona reagisce diversamente di fronte a questi fatti. Chi è tornato da poco in città è più vulnerabile a questi attacchi inaspettati. Coloro che non sono mai andati via, invece, sono psicologicamente più stabili e più ‘pronti’.
Ma la verità è che davanti a queste violente invasioni in quella che è la vita quotidiana delle persone, la gente pacifica non si abitua mai!”.

Pregare in insieme per la pace e la sicurezza

Anche Eugene, altro collaboratore di Ai.Bi. in città, ha vissuto le esplosioni da vicino: “Dopo la liberazione di Bucha e Irpin, le persone hanno iniziato a tornare a Kiev per ricostruire le proprie vite. La città ha anche accolto oltre 50.000 rifugiati da altre parti dell’Ucraina. Ma dopo questo nuovo attacco non ci sentiamo più al sicuro. Ho incontrato personalmente diversi visitatori che sono venuti in città per un giorno o due per cercare delle stanze o degli appartamenti ai piani bassi dei palazzi, così da poter scappare in fretta in strada in casi di attacchi. Ma parlando con la gente per strada si avverte il dolore per le loro vite distrutte, insieme ai sogni e le speranze”.
L’incertezza e la paura regnano e ciascuno prova a reagire come può: “Ieri – prosegue Eugene – ho incontrato un ragazzo che mi ha detto come con sua moglie e i suoi vicini abbiano avviato un momento di preghiera quotidiana per chiedere pace, libertà e sicurezza.
Ed è proprio per cercare di aiutare le popolazione locale, specialmente i bambini, a ricostruire un pezzo di questa “quotidianità” di pace e sicurezza che Ai.Bi. porta avanti i suoi interventi sul territorio ucraino, come i “Punti Ai.Bi.”, il primo dei quali inaugurato proprio in questi giorni nel distretto di Obolon, a nord di Kiev.

Bombe Kiev: un buco di 7 metri lasciato dalla bomba nel cortile dell’asilo – AGGIORNAMENTO

Passata l’emergenza concitata degli attimo subito successivi all’esplosione, quello che rimane davanti agli occhi degli abitanti di Kiev è un puco di 7 metri di diametro nel cortile dell’asilo, dove è caduta la bomba!
Questa esplosione per fortuna non ha  provocato feriti, ma ha danneggiato l’approvvigionamento idrico.
Gli interventi sono tutt’ora in corso e vedono coinvolte 2 unità di equipaggiamento con 15 soccorritori del servizio di soccorso di Kiev “KARS”, oltre a 9 unità di equipaggiamento con 86 membri del personale del SES.
Più pesante il conto dell’attacco al palazzo residenziale, del quale sono stati parzialmente distrutti i piani 7°, 8° e 9°. Una la vittima confermata, mentre altri sei feriti sono stati ricoverati in ospedale.

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