Kosovo: famiglie kosovare accolgono bambini serbi

kosovo2Se c’è qualcosa che  a volte davvero riesce ad andare oltre le guerre e i contrasti fra etnie è l’amore per i bambini. Una dimostrazione ci arriva dal Kosovo, regione a maggioranza albanese della Repubblica di Serbia, poi Repubblica autoproclamatasi nel 2008 e di fatto protettorato dell’ONU, teatro di decennali scontri interetnici sfociati anche in una fase di guerra civile nel 1999.

Protagonisti di questa storia sono Aziz e Alije, 2 coniugi kosovari che dal 2009 si occupano di accogliere minori abbandonati di nazionalità serba. L’ultimo arrivato è Abej, accolto poche settimane dopo la sua nascita, quando fu abbandonato dai suoi genitori naturali. Oggi Abej ha 3 anni e 2 sorelle, rispettivamente di 3 mesi e 3 mesi e mezzo di età, anche loro di origine serba.

Aziz e Alije avevano già 2 figli adulti, quando decisero di mettersi a disposizione dell’infanzia abbandonata. Fino a oggi sono stati 9 i minori in attesa di adozione entrati a far parte della loro famiglia che non ha mai fatto pesare le diverse origini etniche. “Noi non facciamo alcuna differenza per i bambini ospitati – dice Aziz –. Fin dall’inizio sapevamo che Abej era serbo e oggi gli siamo molto legati”. Eppure Aziz e sua moglie vivono quotidianamente nell’attesa di qualcuno che verrà a prendere il piccolo per adottarlo. Sapendo già di soffrire per il distacco nel momento in cui questo avverrà, come è sempre successo fin dalla partenza della prima bambina che presero in affido quando aveva 3 settimane e data in adozione all’età di 11 mesi.

Sono molti i minori abbandonati in questo angolo di mondo: spesso si tratta di figli di giovani ragazze – come sottolinea Meha Berisha, capo dei servizi sociali del centro sociale di Gjilan – che di solito affermano di non sapere chi siano i padri dei bambini. Frequenti sono anche i casi di piccoli abbandonati contro la volontà delle madri a causa di malintesi all’interno della coppia.

Il problema principale è dovuto al fatto che questi bambini non hanno ancora lo status necessario per essere adottati dalle famiglie affidatarie. Una questione che per il momento pare di difficile soluzione: il direttore del Centre for Social Welfare di Gjilan, Bekir Salman, afferma infatti di non aver ricevuto alcuna risposta quando ha posto il problema alle istituzioni.

Ai.Bi. è presente in Kosovo con uno specifico progetto di accompagnamento e formazione delle coppie affidatarie e di rafforzamento dei servizi sociali che si occupano di minori fuori famiglia. Particolare attenzione è rivolta ai bambini vittime di abusi e maltrattamenti.

 

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