La circolare bloccata. E’ opportuno ritardare l’ingresso a scuola dei minori stranieri adottati? La posizione di Fish, Care e Ai.Bi.. Lanciato un sondaggio

MIURDunque, il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca si è “rimangiato” nel giro di una settimana quanto stabilito nella circolare sulla deroga all’obbligo scolastico, emessa appena il 4 febbraio scorso. All’origine del ripensamento, ufficialmente, “i numerosi quesiti ricevuti”; in realtà, è difficile non ricollegare la sospensione alla sonora “bocciatura” fatta dalla Federazione italiana per il superamento dell’handicap (Fish), per bocca del suo vicepresidente vicario, Salvatore Nocera.

Ma cosa diceva, nello sostanza, la circolare 338 del Miur? Che i bambini stranieri giunti in Italia prima dei sei anni tramite un’adozione internazionale, potranno ritardare l’ingresso alla scuola primaria, prolungando la propria permanenza alla scuola dell’infanzia; al Collegio dei docenti è affidato il compito di decidere in merito ai singoli casi.

“Nella mia carriera”, è stata la presa di posizione di Nocera, “mi è capitato di incontrare bambini di 10 anni all’asilo, ragazzini di 15 anni ancora alle elementari, e di 20 anni ancora alle medie. Ci si augurava che quella stagione fosse terminata, che la cultura e la tradizione dell’inclusione scolastica basata sulla coeducazione di coetanei con e senza disabilità fossero oramai consolidate in una visione condivisa. Così non è.  Abbiamo lottato per anni contro l’abitudine di far trattenere i figli disabili in classi di bambini più piccoli, questa circolare ci riporta indietro di molto”.

Di tutt’altro avviso la presidente del Coordinamento delle associazioni familiari adottive e affidatarie in rete, Monya Ferriti: “Capisco la preoccupazione che la scuola sia vissuta come un parcheggio, ma la situazione dei bambini adottati e quella degli alunni disabili è estremamente diversa, non vedo il collegamento che fa la Fish, i bambini adottati hanno bisogno di una deroga solo per pochi mesi. Certo, la sospensione della circolare in questo momento, nel pieno delle iscrizioni, causa un danno a molti bambini”.

Qual è la posizione di Amici dei Bambini a riguardo?

“L’introduzione della deroga ci era sembrata una conquista importante”, sostiene Elisabetta Rigobello, psicologa di Ai.Bi.. “Il rilievo avanzato dalla Fish ci sembra inappropriato, perché (come ha già spiegato la presidente del Care) la disposizione riguarda i minori adottati, i quali hanno, come bisogno primario, di rafforzare le relazioni con figure di riferimento esclusive, ovvero i genitori adottivi. La misura non era stata prevista per ‘parcheggiare’ bambini all’asilo, ma per consentire loro di equipaggiarsi adeguatamente, dal punto di vista psico-affettivo, prima entrare in quel sistema di relazioni e regole sociali che è la scuola. Peraltro, spesso l’età anagrafica dei minori adottati, che sono carenti di relazioni primarie, non corrisponde a quella emotiva, quindi non ci sarebbe niente di scandaloso se qualche bambino più ‘grandicello’ finisse fra compagni di età inferiore; è anche vero, d’altro canto, che i bambini, se debitamente sostenuti, fanno presto a recuperare e ri-sintonizzare queste due differenti età, gli bastano pochi mesi. Infine non va trascurato che si parla di bambini stranieri, che hanno quindi bisogno di rafforzare l’apprendimento della lingua, per cui avere un po’ più di tempo a disposizione li aiuterebbe a meglio inserirsi fra i coetanei.”

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