La cultura della selezione senza formazione. Un ostacolo all’adozione

Molti aspiranti genitori perdono la motivazione. Eppure basterebbe un percorso di formazione adeguato

Che cosa viene valutato in una potenziale coppia adottiva? In merito al loro percorso, spesso bisogna evidenziare una completa assenza di chiarezza da parte dei servizi, oltre che l’assoluta intransigenza da parte del Tribunale dei minorenni.

Questo fa sì che si continui a non rispettare la legge 184 del 1983, che, nel suo articolo 29bis, al comma quarto, indica il percorso da parte dei servizi sociali. Un percorso che non deve solamente essere quello di studio della coppia, ma anche (come nello specifico segnalato dalle lettere “a” e “b” del solito comma 4) di informazione e preparazione all’adozione.

Purtroppo, però, questa collaborazione non è mai richiesta o ricercata, e le coppie si ritrovano a “subire” un colloquio in tribunale senza avere dimestichezza con temi complicati come quello dell’abbandono dei minori, dei traumi del maltrattamento e dell’abuso. Questo porta le coppie ad avere aspettative irrealistiche e a non essere preparata al confronto con il giudice.

Questa cultura della valutazione senza formazione genera la solita situazione di una mera selezione delle famiglie e delle coppie, togliendo risorse al sistema e soprattutto togliendo speranze ai bambini abbandonati…

Sì, perché, se alcune coppie manifestano comunque l’energia per proseguire e mantengono un elevato livello di motivazione, molte altre abbandonano. E questi abbandoni non sono cosa da poco. Si perde infatti per strada la possibilità, per le coppie, di adottare. Ma, soprattutto, si perde l’opportunità di essere accolti e tornare a essere figli per molti bambini.