La fretta di Renzi per le unioni gay: sposi sì, genitori adottivi no

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L’aveva detto è l’ha fatto: Matteo Renzi sta aprendo la strada alla regolamentazione delle unioni gay che, a quanto pare, sarebbe la priorità del governo in materia di politiche familiari. Un apposito disegno di legge verrà presentato nei prossimi giorni e prevede una legalizzazione dell’unione tra persone dello stesso sesso molto simile al matrimonio, tranne che per due aspetti: non potrà definirsi, appunto, “matrimonio” e non permetterà l’adozione di bambini esterni alla coppia. Insomma, tutto l’impegno è rivolto alla causa dei gay, o a quella dell’eterologa, mentre sembra che a nessuno più interessi la sorte dei bambini abbandonati.

“Ai vescovi l’ho già detto” ha assicurato il premier Matteo Renzi, che ai primi di settembre aveva incontrato, all’ambasciata italiana presso la Santa Sede, il Segretario di Stato Vaticano Pietro Parolin, il segretario del Sinodo Lorenzo Baldisseri e il presidente della Conferenza Episcopale Italiana Angelo Bagnasco. Fu quella l’occasione per annunciare la novità in arrivo: una notizia che, a quanto pare, non avrebbe incontrato opposizioni.

L’aspetto più delicato della proposta di legge, quello su cui anche la Chiesa ha chiesto una particolare cautela, è relativo ai figli. Niente adozione o affido di minori esterni alla coppia. Un bambino potrà infatti essere adottato solo nel caso in cui sia figlio biologico di uno dei componenti della coppia: in tal caso l’altro partner avrà la possibilità di adottarlo. Resta chiusa, invece, la possibilità di adozione da parte dei single.

Per il resto, i diritti e i doveri dovrebbero essere gli stessi previsti per il matrimonio tradizionale: reversibilità della pensione, diritto alla successione, possibilità di assistenza negli ospedali e nelle carceri, partecipazione ai bandi per le case popolari, sussidi fiscali.

L’ultimo ostacolo che Renzi ha dovuto superare per fare “digerire” alla maggioranza questo disegno di legge è stata l’opposizione del Nuovo Centrodestra che si batteva per ottenere il quoziente familiare. Risultato in qualche modo raggiunto: lavorando alla legge di stabilità, infatti, il governo avrebbe trovato mezzo miliardo di euro da destinare agli sgravi fiscali per aiutare le famiglie numerose.

Stretto questo patto tra Renzi e Alfano, quindi, il premier ha chiesto ad Antonella Manzione, capo dell’ufficio legislativo di Palazzo Chigi, di predisporre un testo da portare al Consiglio dei Ministri entro la fine di ottobre. Dopo anni di progetti  di legge in materia che non sono mai divenuti realtà (dai Pacs del 2000 di Dico di Prodi nel 2007 fino ai DiDoRè di Brunetta del 2008), il cammino parlamentare sulla questione ora si annuncia spedito. Vista anche la recente apertura di Berlusconi alle coppie omosessuali, con tanto foto in compagnia di Vladimir Luxuria pubblicata su Twitter…

 

Fonte: la Repubblica