La grande svolta del Terzo Settore: servizio civile per tutti , 5 per mille per sempre

riforma tsÈ una grande svolta per il settore, come l’ha definita il premier Matteo Renzi. È la “Riforma del Terzo Settore, dell’impresa sociale e per la disciplina del Servizio civile universale”, la cui Legge delega al Governo, annunciata il 12 aprile, è stata approvata nei giorni scorsi dal Consiglio dei Ministri. Una riforma basata su alcuni pilastri fondamentali quali il Servizio civile universale, il 5 per mille stabilizzato per legge, l’obbligo di trasparenza per le associazioni, la riforma del Codice civile. “Il Governo ha mantenuto gli impegni assunti approvando nei tempi previsti la Legge delega – ha esultato il premier –. È un impegno che ho assunto a Lucca, all’assemblea delle associazioni di volontariato, e che ho mantenuto”. In particolare, Renzi è soddisfatto per la modifica del Servizio civile e per l’ormai prossimo arrivo in Parlamento anche di una riforma della Cooperazione, attesa da 27 anni e prevista per fine luglio. La speranza ora è che gli impegni si traducano presto in realtà, per una delle riforma che maggiormente interessa da vicino la società.

Questi i punti attorno ai quali, secondo quanto riferito dalla testata giornalistica “Vita”, ruoterebbe la Legge delega.

I principi di sussidiarietà, cittadinanza attiva, coesione e protezione sociale sono alla base degli interventi che il Governo è chiamato a mettere in atto entro 6 mesi dall’entrata in vigore della delega. Previsti quindi “uno o più decreti legislativi recanti il riordino e la revisione organica della disciplina degli enti privati del Terzo Settore e delle attività che promuovono e realizzano finalità solidaristiche e di interesse generale, anche attraverso la produzione e lo scambio di beni e servizi di utilità sociale”. Lo scopo è quello di favorire la libera iniziativa dei cittadini associati, la partecipazione, l’inclusione sociale e il pieno sviluppo della persona, potenziando la crescita e l’occupazione del settore.

L’esecutivo è anche chiamato a disciplinare la costituzione, l’organizzazione, le forme, il governo e il ruolo degli enti del Terzo Settore. Tra le finalità più rilevanti si segnalano il riconoscimento del più ampio esercizio del diritto di associazione e dell’iniziativa economica privata senza finalità speculative e la valorizzazione del ruolo degli enti, a livello territoriale, nella programmazione degli interventi  e dei servizi socio-assitenziali.

Previsto inoltre il riordino e la revisione dell’attuale disciplina in materia di attività associative, di volontariato e di promozione sociale e della vigente normativa relativa all’impresa sociale, oltre all’istituzione del Servizio civile universale.

Anche in materia tributaria, il governo dovrà procedere a un riordino e a una armonizzazione della disciplina applicabile agli enti e delle diverse forme di fiscalità di vantaggio nel rispetto della normativa dell’Unione Europea. Nello specifico, dovrà essere semplificato il regime di deducibilità e detraibilità dal reddito delle persone fisiche e giuridiche che effettuano donazioni in denaro e in natura. Verranno inoltre stabilizzati l’istituto e la destinazione del 5 per mille dell’Irpef a favore degli enti del Terzo Settore in base alle scelte dei contribuenti.

Da ultimo, l’esecutivo è chiamato a stabile le coperture necessarie per rendere possibili i cambiamenti previsti. Le cifre parlano di 360 milioni di euro per il 2015, 60 dei quali, oltre ai 400 già previsti, destinati a far sì che il 5 per mille sia distribuito nel rispetto della volontà dei contribuenti. La restante parte sarà invece utilizzata per finanziare il nuovo Servizio civile.

 

Fonte: Vita