La grandezza di un parroco nelle parole e nei fatti: per non dimenticare don Carlo

don-carlo-grammatica2Ogni grande uomo che raggiunge il “Regno dei cieli” lascia un’”impronta” che è bene ricordare come monito per tutti al fine di seguirne i “passi”. E’ il caso di don Carlo Grammatica, quel parroco schivo e riservato, sempre disponibile a fermarsi, ascoltare, comprendere, aiutare chiunque.

L’appuntamento per quanti vogliono pregare per don Carlo sarà giovedì 28 aprile, a un anno esatto dalla sua scomparsa, alle 15.30 presso il cimitero di Vizzolo Predabissi, in provincia di Milano, per un’orazione comunitaria, e alle 21 presso la basilica di Santa Maria in Calvenzano con la celebrazione di una messa di suffragio.

Era il 28 aprile del 2015 quando il Don tanto amato ha varcato la soglia dei Cieli. I motivi per stimarlo e ricordarlo sono tanti perché bastava bussare alla sua porta per trovare conforto e aiuto concreto.

Il suo era un Amore che non si limitava al bel parlare ma si manifestava nella quotidianità. È per questo che don Carlo cercava di costruire moralmente e materialmente la sua amorevolezza.

Il parroco stimato da adulti e piccini è stato, infatti, il fondatore e primo assistente spirituale di Amici dei Bambini, che ha sentito il grido silenzioso dei bambini abbandonati e ha impegnato molte energie per trovare loro una famiglia.

La sua grande azione spirituale non è stata espressa solo con la preghiera: tutto ebbe inizio il 20 ottobre del 1983 quando don Carlo Grammatica e Irene e Marco Griffini, che avevano già due figli adottivi, decisero di aiutare altri futuri genitori ad affrontare l’esperienza dell’adozione.

L’Associazione Amici dei Bambini nacque ufficialmente il 12 gennaio 1986. Da quel giorno, è in prima linea per strappare dalla solitudine e dall’abbandono almeno una parte dei 168 milioni di bambini abbandonati nel mondo. Tutto questo è stato possibile anche grazie a don Carlo che ha insegnato che la fecondità non è relegata solo ad una mera realtà corporea, ma che esiste anche una fecondità adottiva, facendo di questo tema il filo conduttore del suo operato di assistente spirituale dell’associazione di famiglie adottive e affidatarie.

Il buon parroco ha disseminato amore fondando anche altre realtà: insieme a Cesare Bedoni istituì la sezione Scout di Melegnano; fu, inoltre, il promotore della GEM (Gruppo Educatori Melegnano), che si occupa ancora oggi di bambini con handicap.

Da quel 28 aprile don Carlo non c’è più ma noi vediamo i segni del suo Amore in tutto ciò che lui ha “creato” e continua ad esistere.