La quindicenne di Colleferro: “Adotterò un bambino”. Ricordando Willy Monteiro

Al quotidiano Il Messaggero la commovente lettera di una ragazza con il cuore rivolto all’accoglienza

La vicenda del povero Willy Monteiro Duarte, il ragazzo di origine capoverdiana ucciso in un pestaggio a Colleferro, nei pressi di Roma, durante il tentativo di aiutare un amico minacciato da dei bulli, è ancora nel cuore di molte persone. Il suo coraggio non è stato e non sarà dimenticato, neppure in un anno segnato da altri e parimenti terribili avvenimenti. Questo perché Willy è un simbolo. Un simbolo della capacità di donare e donarsi, da un lato, ma anche un simbolo di accoglienza realizzata, dall’altro. Così capita che, nell’ambito di un concorso partorito dal quotidiano Il Messaggero e rivolto ai ragazzi, sia giunta una lettera, firmata da una quindicenne del liceo linguistico proprio di Colleferro, Beatrice, che si intitola “Adotterò un bimbo in ricordo di Willy”.

“Adotterò un bambino”. E Willy sembra d’accordo…

Una scelta eccezionale perché, oltre alla volontà di ricordare questo piccolo eroe, c’è anche il pensiero rivolto all’adozione, nonostante si stia parlando di una ragazza appartenente a quella generazione spesso ingiustamente accusata di essere frivola. “Mi sento frustrata e in gabbia – scrive la ragazza a proposito di quanto accaduto al povero Willy – avverto un senso di colpa perché vado a scuola a Colleferro e vivo ad Artena. In questo periodo di pandemia non ho potuto confrontarmi con i miei coetanei, ne ho parlato soltanto con la mia famiglia, che mi ha aiutato a dare sfogo alla mia rabbia. Come in ‘Mulan’ (un cartone Disney, ndr) i valori che mi sono stati insegnati sin da piccola sono: la lealtà, il coraggio e la sincerità.(…) Conosco inoltre la devozione per la famiglia che non deve mai mancare perché essa non ci abbandonerà mai. Ora ho imparato un altro valore che davo per scontato: il rispetto per la vita”.

“Ho riflettutto molto – prosegue la giovane – sul mio ruolo in questa storia e mi sono chiesta: ‘Qual è la mia posizione, io cosa posso fare?’. Ho così trovato il mio obiettivo. (…) ho deciso che adotterò un bambino. Non importa da quale luogo di sofferenza lo andrò a prendere ma diventerà mio figlio e sarà un italiano cittadino del mondo. In quel momento ho sentito un vento accarezzarmi il viso e ho capito che Willy era d’accordo con me”.